Né pubblicità, né commercio di reliquie: la reazione di mons. Oder alle critiche dei
media sui santini di Papa Wojtyla muniti di un pezzetto di una sua talare
"Siamo lontani da ogni logica di lucro". Ribadisce con forza questo concetto mons.
Slawomir Oder, postulatore della Causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni
Paolo II, sconcertato dalle critiche di alcuni media che hanno descritto in sostanza
come un commercio di reliquie la possibilità di ottenere, da parte dei fedeli, un
santino con l'immagine di Papa Wojtyla contenente anche un pezzetto di stoffa di una
sua talare. Il postulatore chiarisce che la richiesta rientra nella normale tradizione
ecclesiale e che, soprattutto, è totalmente gratuita: chi lo vuole, può destinare
alla Postulazione un'offerta, ma in modo del tutto volontario. Ascoltiamolo, al microfono
di Alessandro De Carolis:
R. -
Vorrei precisare: non si tratta di un’azione pubblicitaria, né tanto meno di marketing,
ma è semplicemente un’iniziativa che rientra nell’insieme delle iniziative che accompagnano
il processo di Beatificazione del Servo di Dio, Giovanni Paolo II. La distribuzione
dei santini contenenti la preghiera di intercessione del Servo di Dio è un’iniziativa
che accompagna ogni processo. Insieme con i santini semplici, come sempre, vengono
distribuiti anche i santini che contengono un pezzettino della stoffa appartenente
alla talare del Servo di Dio. E’ una cosa assolutamente nella normalità della prassi
della Chiesa, che ha sempre avuto una grande considerazione per le cosiddette reliquie.
D. - Volevo chiederle: si tratta in questo caso
di una vera e propria "reliquia", così come comunemente è inteso questo termine, o
si tratta di qualcos’altro?
R. - Normalmente, parliamo
in senso proprio di reliquie per ciò che riguarda i Santi, cioè soltanto nel caso
in cui la Chiesa già si sia pronunciata in merito alla causa di Beatificazione o di
Canonizzazione. In questo caso, siamo ancora nel corso del processo, perciò il pezzetto
di talare è un elemento materiale che propriamente non è ancora reliquia, poiché non
è un elemento appartenente a una persona riconosciuta dalla Chiesa come un Santo.
D. - Non si tratta, come lei ha detto, di un’iniziativa
a scopo di lucro. Qual è allora la priorità di questa vostra iniziativa?
R.
- Siamo lontani da questa logica, da questa mentalità, e mi dispiace molto che alcuni
giornalisti abbiano strumentalizzato questa iniziativa. Lo scopo principale è semplicemente
dare una risposta a quella che è una domanda del popolo di Dio, che desidera avere
questa memoria, perché questa è una memoria fisica del Santo Padre, che è entrato
così profondamente nella storia, nei nostri cuori. E’ una cosa naturale che chi lo
ama, come si ama una persona cara, desideri avere un ricordo e questo è il senso dell'iniziativa.