2007-09-25 15:46:30

INDIA Simposio organizzato per il 40° anniversario della “Populorum progressio”




BANGALORE, 25 set ’07 - Un’azione concertata contro tutte le discriminazioni, anche in seno alla Chiesa, e le nuove crescenti disparità sociali nell’Asia meridionale. È la richiesta avanzata dai partecipanti ad un simposio organizzato nei giorni scorsi a Bangalore, in India, in occasione del 40° anniversario dell’Enciclica di Paolo VI “Populorum progressio”. All’incontro, promosso dalla Commissione giustizia, pace e sviluppo della Conferenza episcopale indiana (Cbci), hanno preso parte 65 tra vescovi, sacerdoti, religiosi e laici da India, Bangladesh, Nepal, Pakistan e Sri Lanka . I partecipanti hanno confrontato le situazioni dei diritti umani e le minacce alla pace nelle loro società alla luce degli insegnamenti sociali della Chiesa. Ne è emerso un quadro preoccupante: in tutti i Paesi dell’area, alle persistenti disparità frutto di antichi retaggi culturali e sociali non ancora rimossi (a cominciare dal sistema castale formalmente abolito, ma di fatto ancora esistente) si sono aggiunte nuove forme di discriminazione contro le minoranze linguistiche, etniche e religiose vittime del fondamentalimo emergente, i malati di Aids e nuove forme di schiavitù che colpiscono in particolare donne e bambini. Fenomeni di fronte ai quali la Chiesa è, non di rado, impotente. Due quindi le proposte di fondo emerse dal simposio: da un lato, quella un cambiamento di mentalità all’interno della Chiesa stessa, non immune da questi fenomeni, e, dall’altro, quella di maggiori sinergie da investire in opere di sensibilizzazione ed educazione.
(Ucan – ZENGARINI)








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