Preti colpiti dal "burn-out": il commento di padre Michele Simone a una ricerca sulla
crisi di motivazione che coinvolge alcuni sacerdoti
La rivista dei gesuiti ‘Civiltà Cattolica’ commenta una ricerca sul clero di Padova
che evidenzia come alcuni sacerdoti siano demotivati e non gratificati. Nell'articolo
si sottolinea che, in diversi casi, la crisi di alcuni giovani sacerdoti è quella
di chi, arrivato in parrocchia, si ritrova a volte davanti ad una realtà diversa rispetto
a quella immaginata prima dell'ordinazione. Si tratta di una forma di disagio che
colpisce, soprattutto, chi è impegnato in ruoli di assistenza sanitaria e psicologica.
E’ un fenomeno che i sociologi anglosassoni hanno definito con l'espressione di ‘burn
- out’. Sul quadro emerso dalla ricerca condotta sul clero di Padova, ascoltiamo al
microfono di Amedeo Lomonaco, il vicedirettore di “Civiltà Cattolica”, padre
Michele Simone:
R.
– La ricerca è stata fatta in una diocesi soltanto. Quindi, evidentemente, non può
essere generalizzata. E’, però, certamente un segnale. Il quadro che emerge è che
c’è una parte, più di un terzo di preti che non hanno problemi; invece, altri due
terzi, con diverse motivazioni e diverse gradualità, vivono dei problemi.
D.
– Quali sono le cause di questi disagi?
R. - Le cause
sono molteplici e molto diversificate. Alcuni vivono un distacco, una depersonalizzazione
rispetto al ruolo. Altri non riescono più a vedere il senso del ruolo del prete nella
società di oggi. Altri ancora, si sentono stanchi per l’eccessivo lavoro, che non
permette un tempo riservato a se stessi. Altri ancora, vedono in crisi la loro scelta.
D.
– E, in particolare, nell’articolo si sottolinea come giovani preti possano sentire
il celibato come vita artificiosa esposta all’implosione dei sentimenti. Quali sono
le risposte che la Chiesa dà a questi sacerdoti?
R.
– Insistere sulla formazione dei sentimenti. Non si tratta di reprimere i sentimenti,
ma di essere pronti a saperli gestire. Questo, spesso, nella formazione dei preti
non viene fatto con la stessa intensità. Si deve soprattutto preparare il futuro sacerdote
ad affrontare i problemi che certamente molti preti, specialmente in una società sessuata
come quella di oggi, devono affrontare. E poi c’è anche il problema del rapporto con
l’istituzione e, quindi, spesso l’abbandono, la “solitudine” non semplicemente personale,
ma nell’ambiente in cui si vive. Problemi, quindi, nel rapporto con l’autorità.