2007-09-23 13:47:28

Continua la protesta dei monaci buddisti in Myanmar: 20 mila in piazza contro la giunta militare


Proseguono anche oggi le manifestazioni contro la giunta militare al potere in Myanmar, l'ex Birmania. E' il settimo giorno di protesta. Le marce pacifiche condotte dai monaci buddisti si sono estese ad altre città del Paese e del caso si interesserà anche l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma questa settimana a New York. Eugenio Bonanata:

Almeno 20 mila persone sono tornate in piazza a Yangoon nel settimo giorno di protesta. I monaci buddisti sono sempre il motore della sollevazione popolare: a loro, per la prima volta, si sono unite anche un centinaio di suore, mentre i religiosi hanno chiesto esplicitamente l’appoggio della popolazione che ha risposto in modo chiaro. Oggi infatti erano solo poche migliaia i monaci riunitisi in preghiera nel principale tempio della città. Nel giro di un'ora – affermano gli osservatori – la folla si è quadruplicata per protestare contro l’aumento indiscriminato dei prezzi. Quella odierna è stata la più imponente manifestazione degli ultimi giorni. L’atmosfera è sempre calma. Nessun accenno d’intervento da parte delle forze di sicurezza: segno della cautela con cui il regime sta cercando di gestire una situazione che si fa sempre più difficile. Ieri il Premio Nobel per la pace e leader dell'opposizione democratica Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari da 12 anni, era uscita in strada per dare il suo sostegno ai monaci.La diplomazia britannica ha promesso di portare il caso alla 62. esima Assemblea generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di provocare un richiamo al regime per realizzare le riforme democratiche chieste dai manifestanti. Nel Paese non si vota dal 1990, quando la Lega Nazionale per la Democrazia (LND) vinse le elezioni inducendo i vertici militari ad usare la forza per rimpadronirsi del potere.








All the contents on this site are copyrighted ©.