2007-09-23 12:07:16

All'Angelus il Papa spiega: il denaro non è disonesto in sé e il profitto non è illegittimo ma a prevalere deve essere l'equa distribuzione dei beni


Subito dopo la visita pastorale a Velletri il Papa è ritornato nella sua residenza di Castel Gandolfo per il tradizionale Angelus domenicale. Qui ha ampliato la sua riflessione sulle logiche del profitto e della solidarietà. Il servizio di Sergio Centofanti. RealAudioMP3  

 
Il Papa all’Angelus è tornato a parlare del denaro, ma ha precisato:

“Il denaro non è ‘disonesto’ in se stesso, ma più di ogni altra cosa può chiudere l’uomo in un cieco egoismo”.

“Si tratta dunque di operare una sorta di ‘conversione’ dei beni economici – ha affermato: invece di usarli solo per interesse proprio, occorre pensare anche alle necessità dei poveri". E "non manchi mai la 'fantasia' nelle opere di misericordia" ha esclamato. Occorre imitare Cristo stesso, il quale – scrive san Paolo – “da ricco che era si fece povero per arricchire noi con la sua povertà” (2 Cor 8,9)”:

“Sembra un paradosso: Cristo non ci ha arricchiti con la sua ricchezza, ma con la sua povertà, cioè con il suo amore che lo ha spinto a darsi totalmente a noi”.

Il Papa ha quindi spiegato che le due logiche economiche, la logica del profitto e quella della equa distribuzione dei beni “non sono in contraddizione l’una con l’altra, purché il loro rapporto sia bene ordinato. La dottrina sociale cattolica - ha sottolineato - ha sempre sostenuto che l’equa distribuzione dei beni è prioritaria”. Poi ha precisato:

“Il profitto è naturalmente legittimo e, nella giusta misura, necessario allo sviluppo economico. Giovanni Paolo II così scrisse nell’Enciclica Centesimus annus: 'la moderna economia d’impresa comporta aspetti positivi, la cui radice è la libertà della persona, che si esprime in campo economico come in tanti altri campi'. Tuttavia, egli aggiunse, il capitalismo non va considerato come l’unico modello valido di organizzazione economica”.

“L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza” - ha detto il Papa - cosa succede se a prevalere è la logica del profitto. Quindi il Pontefice ha invocato Maria, modello dei poveri in spirito, di quanti hanno scelto di vivere per Dio e non per il denaro:

“Maria Santissima, che nel Magnificat proclama: il Signore 'ha ricolmato di beni gli affamati, / ha rimandato i ricchi a mani vuote' (Lc 1,53), aiuti i cristiani ad usare con saggezza evangelica, cioè con generosa solidarietà, i beni terreni, ed ispiri ai governanti e agli economisti strategie lungimiranti che favoriscano l’autentico progresso di tutti i popoli”.

Dopo la recita dell'Angelus il Papa ha salutato quanti stanno partecipando a Roma al Primo incontro mondiale di sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose zingari, organizzato dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti sul tema: “Con Cristo al servizio del popolo zingaro”.

Ha poi ricordato che oggi in Italia la Società di San Vincenzo de’ Paoli ha promosso una campagna contro l’analfabetismo che ha definito una “grave piaga sociale che interessa ancora molte persone in varie regioni del mondo” , augurando che questa iniziativa ottenga “il miglior successo”.

Infine ha rivolto i suoi auguri a studenti e insegnanti che hanno iniziato in questi giorni il nuovo anno scolastico.








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