In Kenya, i vescovi chiedono al presidente di non fermare la lotta alla corruzione
La Chiesa cattolica del Kenya ha rivolto un appello al presidente del Paese africano,
Mwai Kibaki, perchè non firmi una legge, approvata dai membri del parlamento locale,
che cerca di ridurre il potere della Commissione anti-corruzione nazionale (KACC).
La dichiarazione dei vescovi, firmata dal presidente della commissione cattolica Giustizia
e Pace, il vescovo di Nakuru Peter J. Kairo, accusa la legge di spogliare la commissione
del suo già limitato potere, rendendo di fatto la guerra contro la corruzione una
perdita di tempo e di risorse, il contrario di quanto pubblicamente atteso. La dichiarazione
sottolinea che molte volte i keniani, vulnerabili, sono stati a guardare mentre leggi
importanti venivano affossate a causa del mancato raggiungimento del quorum in Parlamento
o per questioni personali, unicamente perchè i parlamentari potessero raggrupparsi
e parlare all’unisono quando si trattava di destinare a loro stessi più soldi. La
dichiarazione resa nota ieri, chiedeva ai cittadini kenioti di manifestare e di votare
l’esclusione di tali leader nelle elezioni generali in programma per dicembre. I vescovi
hanno consigliato ai votanti di eleggere leader che proteggano gli interessi dei deboli,
dei poveri e degli emarginati invece che lasciarsi guidare dall’euforia elettorale.
Inoltre hanno raccomandato calma, tolleranza ed il rispetto della legge nel corso
delle elezioni. (V.F.)