2007-09-21 15:31:39

A Lisbona, cerimonia eucaristica organizzata dalla Caritas in ricordo delle vittime dell’immigrazione clandestina


Si calcola che dal 1998, almeno 8 mila immigranti siano morti - tre quarti di essi nelle acque dell’Atlantico e del Mediterraneo – nel tentativo di raggiungere la terra promessa - l’Europa – che però, nell’opinione della Caritas, si presentava loro piuttosto come una arcigna fortezza difficile da espugnare. La necessità di creare ponti, e non barriere, e di analizzare la dinamica fra immigrazione e sviluppo è al centro di questo quinto Forum della Caritas, la cui posizione è che il diritto di movimento dell’immigrante è un principio fondamentale e che i Paesi di destinazione degli immigranti debbono avere politiche più aperte e flessibili giacché gli immigrati sono fonte di ricchezza e sviluppo. No ad una immigrazione fuori controllo, ma si ad una immigrazione più aperta e più umana. Su questo, al di là delle sfumature, sono sembrati d’accordo i principali oratori del giorno inaugurale del Forum in rappresentanza della Chiesa e del governo portoghese e della Caritas internazionale. Lotta, quindi, alle gravi disuguaglianze, apertura per i nuovi arrivati e speranza di arrivare ad avere un triplice obiettivo - secondo la Caritas - per beneficiare il Paese di origine, il Paese di accoglienza e l’immigrato. (Da Lisbona per la Radio Vaticana, Riccardo Carucci) RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.