2007-09-20 15:14:22

Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, incontra i leader mondiali per dare nuovo slancio ai colloqui sui cambiamenti climatici


“Il futuro nelle nostre mani: la sfida ai cambiamenti climatici”: questo, il tema dell’Incontro, in programma il 24 settembre al Palazzo di Vetro di New York, tra il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, e numerosi leader mondiali. L’appuntamento, che precede di un giorno l’apertura del Dibattito generale annuale dell’Assemblea generale dell’ONU, sarà il convegno sui cambiamenti climatici con la maggiore presenza di Capi di Stato o Governo – più di 70 – mai realizzato finora. Lo scopo è garantire l’impegno politico e dare slancio ai preparativi per la Conferenza di Bali, che avvierà i negoziati su un nuovo accordo internazionale sul clima. La Conferenza, che si svolgerà dal 3 al 14 dicembre, vedrà la partecipazione delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). “Bali – ha affermato Ban Ki-moon – deve rappresentare la risposta politica ai recenti rapporti scientifici dell’UNFCCC. Tutti gli Stati devono fare quanto in loro potere per raggiungere un accordo entro il 2009, che entri in vigore prima della scadenza degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto, nel 2012”. Secondo il Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), a meno che non vengano avviate azioni sulle emissioni di gas a effetto serra, la temperatura della Terra potrebbe aumentare almeno di 4,50°C. Gli effetti del cambiamento climatico - si legge in una nota dell'ONU - sono già davanti ai nostri occhi: il Polo Nord si sta riscaldando due volte più velocemente rispetto alla media globale e vengono continuamente registrati gli effetti negativi che questo fenomeno produce sulle attività umane. L’impatto che il surriscaldamento produce è stato riscontrato anche in altre regioni e in altri settori, soprattutto all’interno degli ecosistemi. Il ritiro dei ghiacciai mette inoltre a rischio i rifornimenti di acqua. Per le popolazioni che vivono in territori poveri di acqua, specialmente in Africa, il cambiamento dei modelli climatici minaccia di aggravare fenomeni quali desertificazione, siccità e scarsezza nell’ approvvigionamento di cibo. “Non si può andare avanti così ancora a lungo – ha ribadito il segretario generale delle Nazioni Unite – è arrivato il momento di agire su scala globale”. (R.M.)







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