2007-09-19 15:08:51

La Federal Reserve abbassa il costo del denaro


La Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, ha tagliato dello 0,50 per cento i tassi base d'interesse bancari americani portandoli al 4,75 per cento. L’istituto di Ben Bernanke ha anche annunciato un taglio di mezzo punto del tasso di sconto, che passa dal 5,75 per cento al 5,25 per cento. Rimbalzo immediato pure dell’euro. Ma quali potrebbero essere le conseguenze più immediate di una moneta unica europea così forte? Stefano Leszczynski lo ha chiesto all’economista Alberto Quadrio Curzio: RealAudioMP3

R. - Io credo che la forza dell’euro, dal punto di vista dell’economia reale, potrà determinare un modesto rallentamento della crescita europea, in quanto le esportazioni ne risentiranno. Tuttavia, il contrappeso potrebbe essere - anzi sarà - il fatto che il petrolio, in questo momento in forte aumento anche a seguito della svalutazione del dollaro, non avrà un’incidenza così pesante sul potere d’acquisto dei cittadini europei.

D. - Tra le incertezze, c’è sicuramente quella dell’inflazione. Secondo lei, la Banca centrale europea (BCE) potrebbe tagliare anch’essa i tassi, viste le difficoltà poi collegate ai mutui?

R. - Il percorso disegnato era quello di un graduale aumento, fatto per contenere l’inflazione e fatto anche per evitare che gli eccessi di denaro a buon mercato potessero determinare un’espansione del credito pericolosa. A questo punto, è probabile che la BCE non tocchi i tassi per un certo periodo e credo che così facendo farà la scelta giusta.

D. - Lei accennava prima alla questione del petrolio. Questa forza dell’euro non potrebbe un giorno indurre i produttori a decidere di cambiare la moneta di riferimento, dal dollaro all’euro appunto?
R. - La questione euro-dollaro è una questione che si va prefigurando su un arco temporale decennale come una delle questioni cruciali della finanza e dell’economia mondiale. Perché se l’euro diventa una valuta concorrente in modo definitivo al dollaro sui mercati finanziari e reali, nel senso della fissazione dei prezzi mondiali, cambia lo scenario dell’economia mondiale.
Intanto il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, il commissario all’Energia, Andris Piebalgs, e quello alla Concorrenza, Neelie Kroes, hanno presentato a Bruxelles il terzo pacchetto con cui l’Unione Europea si muoverà in tema di energia. Ascoltiamo il servizio di Fausta Speranza, che ha seguito la conferenza stampa dalla sede della rappresentanza della Commissione europea a Roma. RealAudioMP3
Due gli obiettivi di fondo chiariti in conferenza stampa: maggiore concorrenza del mercato elettrico e di quello del gas, maggiore sicurezza di approviggionamenti contro i rischi di black-out. In tema di concorrenza, sappiamo che a Francia e Germania e altri Paesi non piace tanto la prevista netta separazione a livello di proprietari tra fornitura, trasmissione e distribuzione di energia, “ma è un punto forte del pacchetto” ha ribadito il presidente Barroso, sottolineando che il consumatore deve poter scegliere di più e, dunque, pagare meno. Ma c’è poi un altro punto in primo piano: proteggere il mercato energetico europeo, aprendo solo ai Paesi extra Unione, che non applicano restrizione all’ingresso di aziende europee, in sostanza reciprocità. E’ chiaro il riferimento alla Russia e al gigante energetico Gazprom, ma non è stata nominata in conferenza stampa. Barroso, però, ha recentemente chiesto a Putin perché una grande compagnia russa possa acquistare un’azienda dell’Unione Europea e non sia invece possibile il contrario. In tema di energia, inoltre, l’Unione Europea punta a portare al 20 per cento la quota di energia rinnovabile. “E altre proposte arriveranno”, ha detto Barroso in relazione alla ricerca energetica e al risparmio energetico. In definitiva, a sottolineare l’importanza di tutta la questione c’è la previsione dell’Istituto di Studi e Analisi Economica. In assenza di misure specifiche sull’energia, il livello di dipendenza dell’Europa, oggi intorno al 50 per cento, salirà nel 2030 al 70 per cento. E poi ci sono gli episodi di grandi black-out, le recenti crisi geopolitiche del gas, nonché, per l’Italia, il recentissimo allarme dell’Enel su un possibile inverno freddo. (Dalla sede della Rappresentanza della Commissione Europea, Fausta Speranza, Radio Vaticana)








All the contents on this site are copyrighted ©.