I Francescani in Kazakistan per ridonare il sorriso e la dignità ai bambini abbandonati,
orfani e disabili
Restituire il sorriso e la dignità ai bambini abbandonati, disabili e orfani: è l’obiettivo
della missione in Kazakistan del frate francescano padre Guido Trezzani. “È quasi
terminata la costruzione della casa di accoglienza a Talgar, iniziata nella seconda
metà di giugno”, racconta padre Trezzani, all’agenzia Fides. Già nel 1996, un gruppo
di volontari iniziò ad occuparsi dei bambini ospitati in un orfanotrofio della capitale
Almaty. Due gli obiettivi: offrire ai bambini un ambiente che colmasse il vuoto dell'assenza
di una famiglia e dare loro un'educazione e una formazione professionale che li preparasse
alla vita. “Fa piacere notare come sta entrando nella mentalità di alcuni che è possibile
prendere parte ad un’opera di solidarietà, senza bisogno di gesti o scelte eroiche.
- racconta il missionario - E’ il caso di alcune educatrici che hanno dedicato alla
costruzione della casa di accoglienza un po’ del loro tempo”. Nel 1998, grazie a un
accordo con il ministero dell'Istruzione kazaka, padre Trezzani ottenne l’affido di
alcuni bambini fino al raggiungimento della maggior età. Si mise, dunque, alla ricerca
di un luogo che permettesse l'accoglienza dei nuovi bambini. Nella cittadina di Talgar,
trovò una ex colonia estiva del periodo sovietico. Lì nel 2000 nacque il villaggio
dell’Arca, nel quale oggi vivono circa 40 mila persone. (B.B.)