Presentato il piano di Bush per uscire dalla crisi irachena - Riprendono gli sbarchi
di clandestini sulle coste di diversi Paesi europei
Nel discorso rivolto ieri alla nazione, il presidente statunitense, George Bush, ha
annunciato i tre pilastri del piano elaborato per sganciarsi dalla grave impasse
irachena che riguardano: la lotta al terrorismo internazionale, la sicurezza interna
e la normalizzazione della situazione politica in Iraq. Un piano che è stato subito
bocciato dai democratici che, rispondendo a Bush, hanno parlato di “guerra infinita”
per le truppe americane. Ascoltiamo il commento di Guido Olimpio, esperto di
terrorismo e politica internazionale del Corriere della Sera, raggiunto dal microfono
di Salvatore Sabatino:
R. -
Bush chiaramente dà un’indicazione, e cioè che la presenza americana continuerà oltre
la sua presidenza, a prescindere da quella che sarà la situazione irachena. Il secondo
punto è che ritengo che sia anche una presenza mirata ad altri Paesi dell’area, e
quindi mi riferisco sia ad un controllo verso la Siria, ma soprattutto per un controllo
verso l’Iran.
D. - Bush ha fatto leva sul timore
americano su nuovi attacchi dopo gli ultimi video di Osama Bin Laden. Secondo te,
è una strategia giusta?
R. - Parziale, perché lui
sta tentando, ormai nell’ultimo anno, di dire che la guerra in Iraq è la guerra contro
al Qaeda e che bisogna essere lì perché bisogna combattere al Qaeda. Al tempo stesso,
Bin Laden e anche altri rappresentanti dell’amministrazione denunciano i pericoli
di attacchi e quindi vogliono presentare un quadro per cui bisogna mantenere le truppe
per impedire nuovi attentati. E’ un tentativo di giustificare certi errori e probabilmente
di giustificare anche successive manovre nella regione.
D.
- I Democratici hanno criticato fortemente il discorso di Bush. Queste tensioni politiche
interne non rischiano di dare punti al terrorismo?
R.
- Certamente, danno punti al terrorismo e più che altro direi che è abbastanza interessante
vedere come l’intervento in video del presunto Osama, qualche giorno fa, ben si leghi
a queste diatribe e anche nelle polemiche politiche. E’ chiaro che gli estremisti,
i terroristi sfruttano molto bene queste tensioni. Tensioni che, peraltro, sono normali
in un Paese democratico, ma non c’è dubbio che per i terroristi è manna dal cielo!
-
Ci sarebbe la mano di al- Qaeda dietro dell'attentato che ieri, a Ramadi, è costato
la vita allo sceicco, Abdul Sattar Abu Risha, leader sunnita e alleato del presidente
statunitense, Bush, nella lotta al terrorismo. A sostenerlo è il premier iracheno,
Nouri al Maliki. Il primo ministro ha spiegato che l’omicidio mira a destabilizzare
la provincia di al Anbar e ha poi speso parole di elogio per lo sceicco che "ricopriva
un ruolo fondamentale nella lotta contro gli estremisti sunniti, che tentano di trasformare
al Anbar in una base oscurantista". Lo sceicco Abu Risha era a capo di una coalizione
di una quarantina di tribù riunite sotto la sua autorità, il "Risveglio di Anbar",
per lottare con gli USA contro il terrorismo. Intanto, sul terreno si continuano a
registrare violenze. Cinque miliziani sono stati uccisi e ventuno arrestati dalle
truppe statunitensi, durante operazioni militari condotte nel centro e nel nord del
Paese.
- In Afghanistan, almeno 70 talebani sono morti in diversi combattimenti
con le Forze armate locali e internazionali nelle ultime 48 ore. Intanto, la Croce
rossa ha lanciato l’allarme sul conflitto che “si estende e si intensifica”. Secondo
il responsabile della delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in
Afghanistan, anche la situazione umanitaria non è migliorata ed aumenta il numero
degli sfollati e delle vittime civili. Nuove emergenze che richiedono un aumento del
30% dei fondi destinati dall'organizzazione umanitaria alle operazioni nel Paese.
- Ancora violenze anche in Pakistan, dove nella serata di ieri Almeno 15 soldati
sono stati uccisi e altre 11 persone ferite in un attentato esplosivo contro una caserma
dell'esercito a Tarbela Ghazi. La città si trova a 70 chilometri a nordovest dalla
capitale, Islamabad. Sempre nella giornata di ieri, ci sono stati violenti scontri
con la guerriglia talebana nel nord del Paese, a seguito dei quali hanno perso la
vita almeno una trentina di miliziani e nove militari pakistani.
- Un clima
ancora estivo ha favorito la ripresa dei viaggi della speranza degli immigrati clandestini
verso le coste Europee. Nelle ultime 24 ore, diversi arrivi sono stati registrati
in Italia, Spagna e Grecia. Il nostro servizio:
Con le
condizioni meteo favorevoli, sono ripresi gli sbarchi di immigrati clandestini sulle
coste di diversi Paese europei. Nelle prime ore della mattina, un peschereccio
con a bordo circa 200 immigrati è stato intercettato e condotto nel porto dell’isola
di Lampedusa dalle motovedette della Guardia di finanza. Gli immigrati sono stati
immediatamente trasferiti nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa e al momento
sono sottoposti alle operazioni di identificazione. Alcuni di loro, con evidenti sintomi
di disidratazione e un principio ipotermia, hanno avuto bisogno delle cure mediche.
Gli sbarchi sono poi ricominciati anche in un’altra consueta destinazione dell’immigrazione
clandestina: le Canarie. Ieri, un’imbarcazione con a bordo 75 africani è stata raggiunta
al largo dell’arcipelago spagnolo e rimorchiata fino all'isola di Tenerife. Infine,
la Guardia costiera greca ha fermato e arrestato due gruppi di migranti clandestini,
per un totale di 71 uomini afghani e somali, che erano riusciti a sbarcare sull'isola
greca di Samos, nel Mare Egeo orientale, a pochi chilometri dalle coste turche.
-
“George W. Bush un giorno sarà processato per le atrocità commesse in Iraq”. Lo ha
detto l'ayatollah supremo dell'Iran, Ali Khamenei, in un discorso pronunciato alla
televisione iraniana. “Io credo profondamente - ha proseguito Khamenei - che un giorno
l'attuale presidente americano e i responsabili americani saranno giudicati da un
Tribunale internazionale indipendente per le atrocità commesse in Iraq”. Mentre attualmente,
secondo il leader religioso, gli americani sono condannati solamente “dall'opinione
pubblica delle nazioni islamiche". - Tre uomini condannati per “sabotaggio” sono
stati impiccati ieri nel sud dell’Iran. Lo ha riferito l'agenzia stampa Irna, spiegando
che i tre sono stati condannati per l'esplosione di due bombe che, nell'ottobre 2005,
provocarono la morte di quattro persone. Secondo fonti giudiziarie locali, vi sono
altri uomini in attesa di esecuzione per la stessa vicenda. Dall'inizio dell'anno,
vi sono state più di 150 esecuzioni nel Paese, molte delle quali in pubblico.
-
La Duma ha approvato la proposta di designazione a premier di Viktor Zubkov. Il voto
del parlamento russo arriva due giorni dopo la decisione inaspettata del presidente
Vladimir Putin, che aveva designato alla carica di primo ministro il capo dell'ufficio
per la lotta al crimine finanziario.
- In Luisiana e Texas, cala l’allarme
per l’uragano Humberto, dopo che l’autorità lo hanno declassato a tempesta tropicale.
Ieri, Humberto ha colpito la zona sudorientale dei due stati americani, con venti
inferiori ai 100 chilometri orari. Al momento, le autorità non hanno disposto sgomberi;
tuttavia al suo arrivo sulle coste texane l'uragano ha provocato un morto. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra)
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