2007-09-14 15:25:04

Presentato il piano di Bush per uscire dalla crisi irachena - Riprendono gli sbarchi di clandestini sulle coste di diversi Paesi europei


Nel discorso rivolto ieri alla nazione, il presidente statunitense, George Bush, ha annunciato i tre pilastri del piano elaborato per sganciarsi dalla grave impasse irachena che riguardano: la lotta al terrorismo internazionale, la sicurezza interna e la normalizzazione della situazione politica in Iraq. Un piano che è stato subito bocciato dai democratici che, rispondendo a Bush, hanno parlato di “guerra infinita” per le truppe americane. Ascoltiamo il commento di Guido Olimpio, esperto di terrorismo e politica internazionale del Corriere della Sera, raggiunto dal microfono di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3


R. - Bush chiaramente dà un’indicazione, e cioè che la presenza americana continuerà oltre la sua presidenza, a prescindere da quella che sarà la situazione irachena. Il secondo punto è che ritengo che sia anche una presenza mirata ad altri Paesi dell’area, e quindi mi riferisco sia ad un controllo verso la Siria, ma soprattutto per un controllo verso l’Iran.

 
D. - Bush ha fatto leva sul timore americano su nuovi attacchi dopo gli ultimi video di Osama Bin Laden. Secondo te, è una strategia giusta?

 
R. - Parziale, perché lui sta tentando, ormai nell’ultimo anno, di dire che la guerra in Iraq è la guerra contro al Qaeda e che bisogna essere lì perché bisogna combattere al Qaeda. Al tempo stesso, Bin Laden e anche altri rappresentanti dell’amministrazione denunciano i pericoli di attacchi e quindi vogliono presentare un quadro per cui bisogna mantenere le truppe per impedire nuovi attentati. E’ un tentativo di giustificare certi errori e probabilmente di giustificare anche successive manovre nella regione.

 
D. - I Democratici hanno criticato fortemente il discorso di Bush. Queste tensioni politiche interne non rischiano di dare punti al terrorismo?

 
R. - Certamente, danno punti al terrorismo e più che altro direi che è abbastanza interessante vedere come l’intervento in video del presunto Osama, qualche giorno fa, ben si leghi a queste diatribe e anche nelle polemiche politiche. E’ chiaro che gli estremisti, i terroristi sfruttano molto bene queste tensioni. Tensioni che, peraltro, sono normali in un Paese democratico, ma non c’è dubbio che per i terroristi è manna dal cielo!

- Ci sarebbe la mano di al- Qaeda dietro dell'attentato che ieri, a Ramadi, è costato la vita allo sceicco, Abdul Sattar Abu Risha, leader sunnita e alleato del presidente statunitense, Bush, nella lotta al terrorismo. A sostenerlo è il premier iracheno, Nouri al Maliki. Il primo ministro ha spiegato che l’omicidio mira a destabilizzare la provincia di al Anbar e ha poi speso parole di elogio per lo sceicco che "ricopriva un ruolo fondamentale nella lotta contro gli estremisti sunniti, che tentano di trasformare al Anbar in una base oscurantista". Lo sceicco Abu Risha era a capo di una coalizione di una quarantina di tribù riunite sotto la sua autorità, il "Risveglio di Anbar", per lottare con gli USA contro il terrorismo. Intanto, sul terreno si continuano a registrare violenze. Cinque miliziani sono stati uccisi e ventuno arrestati dalle truppe statunitensi, durante operazioni militari condotte nel centro e nel nord del Paese.

- In Afghanistan, almeno 70 talebani sono morti in diversi combattimenti con le Forze armate locali e internazionali nelle ultime 48 ore. Intanto, la Croce rossa ha lanciato l’allarme sul conflitto che “si estende e si intensifica”. Secondo il responsabile della delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan, anche la situazione umanitaria non è migliorata ed aumenta il numero degli sfollati e delle vittime civili. Nuove emergenze che richiedono un aumento del 30% dei fondi destinati dall'organizzazione umanitaria alle operazioni nel Paese.

- Ancora violenze anche in Pakistan, dove nella serata di ieri Almeno 15 soldati sono stati uccisi e altre 11 persone ferite in un attentato esplosivo contro una caserma dell'esercito a Tarbela Ghazi. La città si trova a 70 chilometri a nordovest dalla capitale, Islamabad. Sempre nella giornata di ieri, ci sono stati violenti scontri con la guerriglia talebana nel nord del Paese, a seguito dei quali hanno perso la vita almeno una trentina di miliziani e nove militari pakistani.

- Un clima ancora estivo ha favorito la ripresa dei viaggi della speranza degli immigrati clandestini verso le coste Europee. Nelle ultime 24 ore, diversi arrivi sono stati registrati in Italia, Spagna e Grecia. Il nostro servizio:RealAudioMP3


Con le condizioni meteo favorevoli, sono ripresi gli sbarchi di immigrati clandestini sulle coste di diversi Paese europei. Nelle prime ore della mattina, un peschereccio con a bordo circa 200 immigrati è stato intercettato e condotto nel porto dell’isola di Lampedusa dalle motovedette della Guardia di finanza. Gli immigrati sono stati immediatamente trasferiti nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa e al momento sono sottoposti alle operazioni di identificazione. Alcuni di loro, con evidenti sintomi di disidratazione e un principio ipotermia, hanno avuto bisogno delle cure mediche. Gli sbarchi sono poi ricominciati anche in un’altra consueta destinazione dell’immigrazione clandestina: le Canarie. Ieri, un’imbarcazione con a bordo 75 africani è stata raggiunta al largo dell’arcipelago spagnolo e rimorchiata fino all'isola di Tenerife. Infine, la Guardia costiera greca ha fermato e arrestato due gruppi di migranti clandestini, per un totale di 71 uomini afghani e somali, che erano riusciti a sbarcare sull'isola greca di Samos, nel Mare Egeo orientale, a pochi chilometri dalle coste turche.


- “George W. Bush un giorno sarà processato per le atrocità commesse in Iraq”. Lo ha detto l'ayatollah supremo dell'Iran, Ali Khamenei, in un discorso pronunciato alla televisione iraniana. “Io credo profondamente - ha proseguito Khamenei - che un giorno l'attuale presidente americano e i responsabili americani saranno giudicati da un Tribunale internazionale indipendente per le atrocità commesse in Iraq”. Mentre attualmente, secondo il leader religioso, gli americani sono condannati solamente “dall'opinione pubblica delle nazioni islamiche".
- Tre uomini condannati per “sabotaggio” sono stati impiccati ieri nel sud dell’Iran. Lo ha riferito l'agenzia stampa Irna, spiegando che i tre sono stati condannati per l'esplosione di due bombe che, nell'ottobre 2005, provocarono la morte di quattro persone. Secondo fonti giudiziarie locali, vi sono altri uomini in attesa di esecuzione per la stessa vicenda. Dall'inizio dell'anno, vi sono state più di 150 esecuzioni nel Paese, molte delle quali in pubblico.

- La Duma ha approvato la proposta di designazione a premier di Viktor Zubkov. Il voto del parlamento russo arriva due giorni dopo la decisione inaspettata del presidente Vladimir Putin, che aveva designato alla carica di primo ministro il capo dell'ufficio per la lotta al crimine finanziario.

- In Luisiana e Texas, cala l’allarme per l’uragano Humberto, dopo che l’autorità lo hanno declassato a tempesta tropicale. Ieri, Humberto ha colpito la zona sudorientale dei due stati americani, con venti inferiori ai 100 chilometri orari. Al momento, le autorità non hanno disposto sgomberi; tuttavia al suo arrivo sulle coste texane l'uragano ha provocato un morto. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 257

 
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