Una celebrazione in rito bizantino chiude in Groenlandia il Simposio "Artico: specchio
di vita"
Si è concluso ieri con una celebrazione in rito bizantino in un'antica chiesa cristiana
di epoca vichinga il simposio "Artico: specchio di vita", svoltosi in questi giorni
nella Groenlandia occidentale. Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo
I, ha quindi salutato la comunità locale prima di lasciare l'isola. Il servizio della
nostra inviata, Giada Aquilino:
Non ghiacci,
ma ampie distese verdi hanno fatto da sfondo alla celebrazione in rito bizantino presieduta
dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I sui resti della Tjodhilde's
Church di Qassiarsuk, di epoca vichinga, ritrovata dagli archeologi negli anni '60
e poi ricostruita. Oggi, in pieno spirito ecumenico, la chiesa è aperta a tutte le
comunità cristiane. "Un luogo simbolo della pace di Dio in terra", ha detto il Patriarca
salutando i rappresentanti luterani della zona, accompagnati da una cinquantina di
fedeli locali, a cui si sono uniti il cardinale Mc Carrick, inviato del Papa, padre
Paolo Marx, unico sacerdote cattolico della Groenlandia, ed i partecipanti al Simposio
"Artico: specchio di vita". Nel ricordare il messaggio per il Creato del 1989 del
suo predecessore, Dimitrios I, il Patriarca Bartolomeo ha ribadito l'impegno ecumenico
per l'ambiente ed in particolare per la regione Artica, accresciuto nella sacralità
di un luogo come l'antica cappella groenlandese visitata al termine della sua missione
sull'isola. A conclusione della preghiera ortodossa, un ultimo saluto alla comunità
di Qassiarsuk, poi il dono di due icone sacre, infine la visita agli antichi resti
dell'anno 1000. (Da Qassiarsuk, Giada Aquilino, Radio Vaticana)