2007-09-13 15:34:24

Un documento segreto preparato dal dipartimento propaganda dell’esercito nord-coreano impone l’eliminazione della religione


“Salvare i nostri soldati dalla minaccia della religione”. E’ il titolo di un documento segreto messo a punto dal dipartimento propaganda dell’esercito nord-coreano nel quale si legge, in base a quanto riporta AsiaNews, che la religione “si sta diffondendo come un cancro” anche all’interno delle truppe chiamate “a difendere il socialismo” e per questo va estirpata “senza indugi”. Nel messaggio, inviato e fatto circolare da uno dei membri della Commissione democratica per la Corea del Nord che riunisce gli esiliati ed i rifugiati politici, si legge che non bisogna “guardare, ascoltare o leggere alcun prodotto fatto dai nemici, che cercano di veicolare messaggi religiosi ed anti-socialisti”. Grossa attenzione viene richiesta nei confronti delle delegazioni straniere, che potrebbero nascondere spie pronte a distribuire “materiale religioso e superstizioso” e definito come “veleno che corrompe il socialismo e paralizza le classi lavoratrici”. In Corea del Nord è permesso soltanto il culto del leader Kim Jong-Il e di suo padre Kim Il-Sung. Sono fortissimi gli ostacoli frapposti alla presenza religiosa nel Paese in particolare quella buddista e cristiana. Il regime infatti - scrive sempre AsiaNews - impone ai fedeli la loro registrazione in organizzazioni controllate dal Partito comunista e se questo non si realizza, le autorità ricorrono alle persecuzioni brutali e violente. In particolare viene perseguita l’attività missionaria, dal 1953, da quando cioè si è instaurato il regime comunista, sarebbero circa 300 mila i cristiani scomparsi e circa 100 mila quelli che, nei campi di lavoro, sono sottoposti a fame, torture e perfino alla morte. Secondo diverse testimonianze, i prigionieri cristiani che si trovano in carcere o nei campi di rieducazione, sono sottoposti ad un trattamento più duro rispetto agli altri detenuti. (B.C.)







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