In Burundi, 4 mila persone in fuga dai saccheggi dei ribelli accolte dalla comunità
parrocchiale locale di Bubanza
Sono 4 mila gli abitanti della provincia di Bubanza, nel nord-ovest del Burundi, fuggiti
dalle loro case in seguito agli attacchi delle milizie ribelli delle Forze Nazionali
di Liberazione (FNL). La parrocchia locale li ha accolti ed ogni giorno dopo il lavoro
nei campi, gli sfollati tornano a rifugiarsi nei suoi locali. L’agenzia Fides riferisce
che, secondo il governatore della provincia, Pascal Nyabenda, i guerriglieri hanno
saccheggiato le abitazioni dopo essere usciti dai loro nascondigli nei pressi della
foresta. Il governatore accusa anche gli insorti di non aver rispettato un accordo
che prevedeva il loro raggruppamento in tre campi di raccolta. Il portavoce del movimento
ribelle non ha negato che membri delle forze ribelli abbiano commesso saccheggi, ma
ha accusato la comunità internazionale di non aver rispettato l’impegno di “fornire
cibo, vestiario e medicine” al gruppo. Le FNL hanno firmato con il governo un'intesa
per la tregua nel settembre 2006, ma non si sono ancora chiusi i negoziati per il
disarmo e la smobilitazione dei guerriglieri. Il 3 settembre, intanto, anche i 5 mila
abitanti di un quartiere della capitale, Bujumbura, erano stati costretti alla fuga
durante i combattimenti tra due fazioni rivali delle FNL. Durante gli scontri, scoppiati
per la designazione di un leader del gruppo, 21 persone sono rimaste uccise. Circa
due terzi dei quasi otto milioni di abitanti del Burundi sono cattolici e la Chiesa
è attiva sul territorio con programmi di sostegno. Nel corso della guerra civile,
durata dal 1993 al 2003, hanno perso la vita l’allora arcivescovo di Gitega, Joachim
Ruhuna ed il nunzio apostolico in Burundi, l’arcivescovo Michael Courtney. (V.F.)