Felice convivenza tra gli islamici e i cristiani nell’isola indonesiana di Flores.
La testimonianza di una suora
Una convivenza pacifica frutto di un’armonia islamo-cristiana. E’ quanto testimonia,
all’agenzia Fides, suor Daniela Martinello, missionaria delle Suore del Santo Volto
in Indonesia che da 13 anni vive e lavora nell’isola di Flores, un luogo che i locali
chiamano Pulau Bunga cioè “isola dei fiori”. La religiosa della congregazione, che
opera nell’arcidiocesi di Ende e nei villaggi di Maumere e Kupang, a Timor, parla
di un “pieno rispetto, assoluta reciprocità, convergenza verso lo scopo del bene comune
per la società” tra membri della comunità cristiana e quella islamica. Un’esperienza
insolita visto che Flores è l’unico luogo dell’Indonesia - paese a larga maggioranza
musulmana, con circa 200 milioni di fedeli - dove la religione cristiana è maggioritaria
rispetto all’islam per eredità della colonizzazione portoghese: su una popolazione
di circa un milione e mezzo di persone, i cattolici sono il 60% e i musulmani il 40%.
“Noi, suore italiane e indonesiane - sostiene suor Daniela - viviamo con semplicità
il Vangelo con le persone tra le quali operiamo. Ci occupiamo dei poveri che vengono
nelle nostre case e dei bisognosi che andiamo a cercare a domicilio: i malati, i carcerati,
tutti coloro che si rivolgono a noi - prosegue la religiosa - siano essi cattolici,
musulmani, indù, protestanti, con i quali conviviamo serenamente, alimentando il dialogo
e l’ecumenismo”. Suor Daniela parla anche della diversità di religione all’interno
delle stesse famiglie, una realtà abbastanza frequente e normale e cita l’esempio
di due gemelli: uno cattolico, l’altro musulmano. L’armonia tra la gente si respira
anche in occasione delle feste cattoliche e islamiche, la popolazione fa attenzione
alle facce nuove che giungono sull’isola perché è forte il timore per la presenza
di estremisti radicali. “C’è piena reciprocità – sottolinea suor Daniela - si cerca
di evitare che le piccole tensioni diventino grandi, anche perché c’è un situazione
di povertà che può esser terreno fertile per il radicalismo”. Non mancano esempi di
fruttuosa convivenza nelle scuole: la religiosa sostiene che negli istituti islamici
non sono rigidamente coraniche e sono frequentate anche da alunni cattolici; viceversa
bambini musulmani frequentano scuole cristiane. “In entrambe, in accordo con le autorità
civili locali – continua la suora- è permessa l’ora di religione specifica e noi siamo
potute andare a fare pastorale vocazionale agli alunni cattolici in una scuola islamica”.
Flores è dunque un esempio di un islam aperto e tollerante “perché - sostiene la religiosa
- è profondamente influenzato dalla mistica sufi”. “Tra le due comunità c’è pieno
rispetto e accordo - ribadisce suor Daniela - vi sono ottime relazioni perché entrambe
hanno a cuore il bene comune”. L’armonia sull’isola è di buon auspicio per le altre
aree di tensione nell’arcipelago indonesiano ma anche per una pacifica convivenza
islamo-cristiana nel mondo. (B. C.)