A Lima, in Perù, al via le attività dell’Istituto della Famiglia per promuovere la
diffusione del matrimonio e della famiglia alla luce del Magistero della Chiesa
Contribuire alla comprensione, alla promozione e alla diffusione del matrimonio e
della famiglia a partire dal diritto naturale e alla luce del Magistero della Chiesa.
Con questa intenzione, l’arcidiocesi di Lima ha dato il via alle attività dell’Istituto
della Famiglia, nato la scorsa domenica 9 settembre, Giornata della Famiglia. Creato
nell’ambito della Facoltà di Teologia Pontificia e Civile di Lima, l’istituto svilupperà
attività di ricerca e di insegnamento al servizio dei fedeli, sostenendo l’animazione
pastorale già avviata dalla Commissione della Famiglia dell'arcidiocesi della capitale
peruviana. Numerose le attività in programma tra le quali spiccano un corso per fidanzati,
un diploma nell’area dell’Orientamento e del Consiglio Familiare ma anche un sito
web nel quale recuperare notizie utili sulla realtà familiare e sui documenti della
Chiesa legati a questo tema. Ad annunciare tutte le iniziative è stato il cardinale
Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima, durante la Santa Messa di domenica
scorsa. Nell’omelia, il porporato ha chiesto di difendere la vita del bambino non
nato, sostenendo che “l'aborto parla della vigliaccheria della società contemporanea,
in quanto gli egoisti del mondo di oggi non danno spazio al non nato. L'aborto – ha
continuato il cardinale Cipriani - è un assassinio e quanti lo commettono sono assassini.
E quei bambini hanno tutto il diritto a vivere”. Stando a quanto pubblicato dall’agenzia
Fides, l'arcivescovo di Lima ha spiegato che una mentalità relativistica segnala che
“dal momento che ci sono tanti aborti, bisogna legalizzarlo. Allora secondo questo
stesso ragionamento, bisognerebbe anche legalizzare il furto, il delitto e tutto quello
che avviene frequentemente in una società”. “La grande sfida del mondo di oggi - ha
proseguito il cardinale - è la conquista della libertà dell'uomo. Oggi si parla molto
di libertà, ma si calpesta la libertà”. (B.C.)