STATI UNITI Portavoce dei vescovi elogia il Senato per voto contro l'aborto coatto
WASHINGTON, 12set07 - Deirdre McQuade, la portavoce della Conferenza episcopale statunitense,
ha lodato il voto del Senato contro il cosiddetto aborto coatto o coercitivo. "Lodo
il Senato - ha detto la portavoce - per aver rifiutato di partecipare a queste atrocità
contro donne vulnerabili ed i loro bambini nei Paesi in via di sviluppo". In pratica,
con il voto del 6 settembre scorso, il Senato americano ha voluto mantenere con l’emendamento
Kemp-Kaste una legge federale contraria ad ogni coinvolgimento degli Stati Uniti
in programmi di aborto coatto all’estero. Lo stesso Senato, per contro, nella stessa
giornata ha votato la revoca della cosiddetta “politica di Città del Messico” più
nota come la “regola del bavaglio globale”. Questa regola, introdotta nel 1985, negava
fondi statunitensi ad organizzazioni che “sostengano o partecipino alla gestione di
un programma di aborto coercitivo o di sterilizzazione contro la propria volontà”.
La revoca di questa cosiddetta “politica di Città del Messico” è stata criticata dalla
portavoce McQuade. In una lettera inviata prima delle votazioni, il cardinale Justin
Rigali, arcivescovo di Philadelphia e quale presidente della Commissione episcopale
Pro Vita, aveva invitato tutti i senatori a mantenere sia la cosiddetta “politica
di Città del Messico” sia l’emendamento Kemp-Kasten. Senza la politica di Città del
Messico, ha scritto il porporato, “le organizzazioni che promuovono l’aborto sfrutteranno
il loro status come canali per gli aiuti statunitensi al fine di promuovere l’aborto
tra le donne vulnerabili del Terzo Mondo”. Da parte sua, il presidente Gorge Bush
aveva riaffermato prima delle votazioni il proprio impegno di veto su ogni stanziamento
di fondi che “indebolisca le attuali politiche federali e le leggi sull’aborto”. (IMedia
– MANCINI)