2007-09-12 14:54:40

Nuova epidemia di ebola nella Repubblica Democratica del Congo


Il letale virus Ebola, la febbre emorragica, è nuovamente attivo nella regione centrale della Repubblica Democratica del Congo. L’allarme è stato lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nella zona operano già diverse organizzazioni umanitarie. In particolare Medici Senza Frontiere (MSF) sta monitorando attentamente la situazione, intervenendo anche con unità specializzate sul posto. Gli ultimi dati parlano di 362 casi sospetti e 166 persone già decedute. Nel 1995, un’altra epidemia di Ebola colpì la zona dei Grandi Laghi, uccidendo in quattro mesi quasi 250 persone. Della situazione Giancarlo La Vella ha parlato con Francois Dumont, portavoce di MSF a Bruxelles:RealAudioMP3


R. - Nella Repubblica Democratica del Congo abbiamo una squadra di emergenza che già dal 2 settembre è nella zona del Kasai occidentale per rispondere a un’epidemia. Quando il governo congolese ha annunciato ufficialmente l’epidemia di ebola abbiamo deciso di inviare altre persone, specialisti di questa malattia, medici, infermieri, persone che si occupano dell’igiene, dell’accesso all’acqua e di prevenzione.

 
D. - Perché questo virus colpisce in particolare sempre questa zona dell’Africa?

 
R. - Bisogna sapere che MSF è già intervenuta in Angola, in Gabon, in Uganda, in Sudan, in Congo-Brazzaville, nella Repubblica Democratica del Congo. Quindi, ogni tanto questo virus riappare. Penso che questo virus sia molto specifico e non si può dire che ci sia un rapporto con la situazione sanitaria e igienica. Adesso è molto importante stare attenti, isolare i pazienti, perchè dobbiamo sapere che non esiste una cura. Non tutte le persone ne muoiono ed è importante isolarli e cercare chi è entrato in contatto con i malati e gli altri che hanno sviluppato i sintomi, perché è molto importante fermare quest’epidemia.

 
D. - Quali sono i soggetti che rischiano di più a causa di quest’epidemia?

 
R. - Non è sicuro, però nel centro dove lavoriamo, per i casi che abbiamo affrontato, sembra che le persone vulnerabili come i giovani, i bambini e le persone anziane, siano le più colpite dalla malattia.

 
D. - Operate insieme al governo di Kinshasa?

 
R. – Certo, stiamo lavorando in un centro del sistema pubblico congolese in collaborazione con il ministero della Salute e anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altri attori che sono attivi nella regione. Però MSF stessa è specializzata nella cura sul terreno, nell’isolare i pazienti, nel cercare persone entrate in contatto con le persone infette e nell’informare la popolazione per cercare di fermare l’epidemia.







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