Migliaia in fuga dalle loro abitazioni e anno scolastico in crisi per i combattimenti
nella regione congolese del Nord-Kivu
Sono 50 mila, finora, le persone in fuga nel Nord-Kivu, nell’Est della Repubblica
Democratica del Congo, e altre 270 mila potrebbero essere costrette ad abbandonare
le loro case. Dal 27 agosto, riferisce l’agenzia MISNA, la zona è teatro di continui
scontri a fuoco tra le forze regolari (FARDC) e i ribelli del generale Laurent Nkunda.
L’associazione non governativa AVSI, impegnata regolarmente dal 2001 nella Nazione
africana, denuncia anche i problemi al regolare avvio dell’anno scolastico per 500
mila studenti della provincia. L’associazione, occupata nella costruzione di strutture
scolastiche, è stata costretta ad evacuare il personale impegnato in un cantiere,
situato nell’area al centro degli scontri. L’inizio dei combattimenti è coinciso inoltre
con i primi giorni della stagione delle piogge, aggravando ulteriormente le condizioni
di chi è fuggito nella foresta e mettendo a rischio le coltivazioni dei contadini
in fuga. A Goma, riferisce l’AVSI, le organizzazioni umanitarie stanno attrezzando
un campo profughi per le persone in fuga, che non disponeva delle strutture necessarie
a permanenze di medio periodo. “È il segno che – dichiara un comunicato dell’associazione
– probabilmente il rientro delle famiglie alle loro case non sarà immediato”. (V.F.)