“Connettere l’Africa” è l’iniziativa lanciata dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni
per sostenere lo sviluppo tecnologico del continente africano
L’appuntamento per scoprire i dettagli dell’iniziativa “Connettere l’Africa” è fissato
nella capitale rwandese, Kigali, il 29 ed il 30 ottobre prossimi ma i contenuti sono
già noti. Una sorta di “piano Marshall” per le telecomunicazioni in Africa così l’ha
definito il Segretario Generale dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni
(UIT), il maliano Hamadoun Touré, che ha paragonato lo sforzo da compiere nel continente
africano al programma ideato dopo la Seconda Guerra Mondiale dall’Amministrazione
statunitense per sostenere l’economia europea. Stando a quanto riportato dall’Agenzia
Fides, Tourè ha inoltre sottolineato come sia notevole in Africa il ritardo tecnologico;
solo nel 2005, il 4% della popolazione aveva accesso a Internet, contro una media
del 9% dei Paesi in via di sviluppo. Per quel che riguarda la banda larga ne usufruiva
solo l’1% mentre il 70% delle connessioni Internet africane passava attraverso reti
collocate in altri continenti, un modo che ha fatto lievitare nel tempo i costi per
le imprese. Non sono mancati però gli investimenti nel settore, si è passati, infatti,
dai 3, 5 miliardi di dollari agli 8 miliardi in maggioranza allocati nella telefonia
mobile, il cui numero di abbonati è aumentato di 5 volte nel corso degli anni. “Connettere
l’Africa” mira a creare anche una partnership tra pubblico e privato per rafforzare
gli investimenti nelle infrastrutture delle telecomunicazioni in Africa. Si guarda
al coinvolgimento dell’Unione Europea, della Cina, dei Paesi del G8, quelli arabi,
all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), e alle principali
compagnie del settore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione. (B.C.)