2007-09-11 08:17:06

Pakistan: cresce la tensione dopo l'espulsione dell'ex premier Sharif


Giornata ricca di tensione, quella di ieri, anche in Pakistan, dove ha tentato di ritornare, Nawaz Sharif. L’ex premier, bloccato all’aeroporto di Islamabad per alcune ore, è stato costretto a ripartire, alla volta di Gedda, in Arabia Saudita. Sono 7 anni che Sharif vive in esilio, dopo che era stato costretto alla fuga in seguito al golpe messo a punto dall’attuale presidente Musharraf. Il servizio di Maria Grazia Coggiola: RealAudioMP3

Ma come si può leggere questo rientro improvviso e inatteso dell’ex premier Sharif, a suo tempo esautorato dal golpe di Pervez Musharraf? Stefano Leszczynski lo ha chiesto a Stefano Vecchia, giornalista esperto dell’area.RealAudioMP3


R. – Potrebbe essere interpretato in due modi. Come una prova di forza: Shrif comunque è leader di una parte dell’opposizione pakistana in esilio. Secondo, invece, potrebbe essere un tentativo di delegittimare Musharraf, che appunto ha rimandato all’esilio un primo ministro che a suo tempo era stato liberamente eletto e che poi è stato mandato in esilio nel ’99, dopo il colpo di Stato militare di Musharraf.

D. – Sharif probabilmente ha qualche alleato anche all’esterno del Paese...

R. – Questo è possibile e solleva una serie di interrogativi, in quanto formalmente sia gli alleati occidentali di Musharraf, sia la stessa Arabia Saudita, che l’ha ospitato per questi sette anni di esilio, l’avevano sconsigliato di tornare in patria. L’interrogativo quindi è se Sharif può avere un sostegno internazionale, di quale entità, di quale carattere può essere. Perché il timore potrebbe essere che si tratti di un sostegno del fondamentalismo islamico, anche in Arabia Saudita stessa, che ha in lui l’unico possibile interlocutore in Pakistan.

D. – Un pericolo questo che, tuttavia, non sembra avere favorito nel partito che sostiene Musharraf un accordo con l’ex premier Bhutto per stringere un’alleanza in vista delle prossime elezioni...

R. – Sì, però i giochi sono ancora aperti. La Bhutto sta giocando una carta diversa, che è quella di un tentativo di compromesso, di un’alleanza che eviti una spaccatura nel Paese e che eviti soprattutto che Musharraf abbia la possibilità di riprendere in pieno il potere con l’appoggio dell’esercito.

D. – Musharraf da solo per quanto potrebbe continuare a reggere un Paese di questo tipo?

R. – Musharraf dovrà comunque farsi da parte. La questione è di capire con quali tempi. Lui vorrebbe guidare questa transizione ed eventualmente avere il ruolo in un nuovo governo liberamente eletto.







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