2007-09-11 12:17:07

I vescovi venezuelani esaminano la riforma costituzionale del presidente Chávez, ispirata al socialismo


E’ in preparazione un messaggio dell’episcopato venezuelano che sarà reso pubblico a fine ottobre al termine cioè dell’Assemblea plenaria straordinaria nella quale la riforma del trattato costituzionale, ipotizzata dal presidente Chávez, verrà analizzata in tutti gli aspetti giuridici, etici e politici. La commissione episcopale che ha il compito di esaminare il nuovo testo è nata, lo scorso 5 settembre, per volere del Comitato di presidenza della Conferenza episcopale del Venezuela ed è composta dall’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa Savino, dall’arcivescovo di Cumanà, Diego Padròn, di Valencia,Reinaldo Del Prette Lissot e dal vescovo di San Carlos, Jesùs Zàrraga. In un comunicato, i vescovi esortano ad un dibattito approfondito “affinché la Costituzione nazionale sia un trattato di pace e non di guerra” e che rispetti tutte le opinioni perché “deve essere di tutti e non di alcuni gruppi in particolare”. I cambiamenti nel nuovo progetto di Chávez sono sostanziali: l’intenzione dichiarata del presidente venezuelano è di allineare il Paese “con il socialismo del XXI secolo”. La riforma prevede, per il capo dello Stato, tempi più lunghi sul limite di rieleggibilità, ora fissato a due mandati consecutivi, mentre la presidenza si dovrebbe prolungare dai sei a sette anni. Provvedimenti che per essere approvati presuppongono la riduzione dei compiti per i governatori ed i sindaci. Nel nuovo testo, verranno modificati 33 articoli sui 350 che costiuiscono la Costituzione già cambiata da Chávez nel 1999. Tra le misure in esame anche l’organizzazione politico-territoriale del Venezuela da dividere in “comuni” e, in ambito economico, le nazionalizzazioni dei settori petrolifero, elettrico e delle telecomunicazioni. Più interesse statale anche nella gestione delle risorse monetarie; si profila inoltre una riduzione a sei ore dell’orario massimo di lavoro giornaliero. “Un ampio consenso nazionale” è l’auspicio dei vescovi per quel che riguarda il nuovo testo costituzionale: “la riforma – si legge nel comunicato - deve rispettare tutti i grandi principi nonché i diritti già consacrati nella costituzione vigente”. (A cura di Benedetta Capelli) RealAudioMP3







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