Celebrazioni in Sudafrica a 30 anni dalla morte di Steve Biko, attivista simbolo della
lotta contro l’apartheid
Il cantante Peter Gabriel gli dedicò una canzone sulle cui note anche l’arcivescovo
anglicano e premio Nobel per la pace, Desmond Tutu, non seppe trattenere le lacrime
e il suo volto campeggia ancora sulle t-shirt della gioventù sudafricana. Si tratta
di Steven Bantu Biko, fondatore, nel 1970 in Sudafrica, del “Black Consciousness Movement”,
il “Movimento per la coscienza nera”, e attivista simbolo della lotta all’apartheid.
In occasione del trentesimo anniversario della sua morte, avvenuta il 12 settembre
del 1977, la Fondazione che porta il suo nome ha organizzato un ciclo di eventi. Le
celebrazioni avranno il loro culmine, mercoledì prossimo, a Città del Capo, quando
il presidente sudafricano Thabo Mbeki pronuncerà un discorso in sua memoria. Steve
Biko morì nel corso di un trasferimento da una prigione ad un’altra. Inizialmente
le autorità sostennero che non era sopravvissuto allo sciopero della fame. Alcuni
giornalisti riuscirono però a provare che la sua morte era stata causata da trauma
cranico e la scoperta provocò l’indignazione della comunità internazionale, che per
la prima volta adottò delle sanzioni contro il regime dell’apartheid. (V.F.)