Afghanistan: talebani pronti a discutere con il governo - Olmert e Abu Mazen a colloquio
a Gerusalemme - Fallito attentato dell'Eta in Spagna
I talebani sono pronti a discutere con il governo afgano. Lo ha affermato un portavoce
del gruppo fondamentalista all'indomani dell'offerta di dialogo del presidente Hamid
Karzai. Ieri il presidente Karzai si era detto nuovamente disposto a discutere con
i talebani spiegando che “la pace non può essere realizzata senza negoziati”. Ogni
afgano pronto a venire in questo Paese per aiutare l'Afghanistan a ritrovare pace,
stabilità e sviluppo è il benvenuto, aveva detto ieri il capo dello Stato.
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Oggi è prevista l'audizione al Congresso del comandante in Iraq, David Petraeus, e
dell'ambasciatore Usa a Baghdad, Ryan Crocker, sulla rafforzata presenza militare
Usa che, secondo il presidente, sta dando frutti ma che invece, secondo gli oppositori,
rappresenterebbe un fallimento. I due alti ufficiali americani che hanno il controllo
delle operazioni militari in Iraq sarebbero in aperto dissenso sul futuro della presenza
americana nel Paese del Golfo. Lo rivela il Washington Post, secondo il quale lo scontro
tra il generale Petraeus, capo delle forze Usa in Iraq, e il suo diretto superiore,
il comandante del Centcom, ammiraglio William Fallon, è venuto alla luce nel corso
di un faccia a faccia con il presidente George W.Bush. Da parte sua, il premier iracheno
Nuri al Maliki proprio oggi in un discorso davanti al parlamento sostiene che ''la
violenza a Baghdad e in altre province irachene è diminuita del 75 per cento da quando
è stato avviato il nuovo piano di sicurezza'' nel febbraio scorso.
Intanto,
secondo il 'Wall Street Journal' il Pentagono si appresta ad avviare la costruzione
della sua prima base militare accanto al confine con l'Iran e una serie di posti
di controllo fortificati sulle strade che dall'Iran conducono a Baghdad, con lo scopo
di interrompere il flusso di armi avanzate dalla Repubblica islamica alle milizie
sciite irachene. C’è poi il triste bilancio di morti: ieri sette poliziotti sono
stati uccisi e altri due feriti in un attacco contro un posto di polizia a Baiji,
una città a maggioranza sunnita che dista 180 km a nord di Baghdad.
- Ehud
Olmert ed il presidente palestinese Abu Mazen a colloquio nella residenza del primo
ministro israeliano, a Gerusalemme. Parte dell'incontro fra i due statisti è previsto
a quattr'occhi, mentre in un secondo tempo si uniranno a loro anche i più stretti
consiglieri. Olmert ed Abu Mazen hanno intensificato i loro incontri nella speranza
di mettere a punto un’intesa, anche di principio, in vista di una Conferenza di pace
organizzata dagli Stati Uniti nel prossimo autunno. Nell’immediato sembra che Olmert
consideri la possibilità di annunciare misure distensive in occasione del Ramadan,
il mese di digiuno islamico che inizia fra pochi giorni.
Intanto in Israele
c’è sconcerto per la vicenda della cellula dei giovani neo-nazisti ebrei arrestati
ieri nella zona di Tel Aviv dopo essersi resi responsabili - secondo la polizia -
di una serie di aggressioni e di vandalismi per diversi mesi. I giovani sono tutti
originari della ex Urss, di età compresa fra 16 e 24 anni. Oggi si è appreso che uno
di essi, un ex ufficiale delle forze armate israeliane, ha lavorato per un periodo
di tempo nella sede dello Shin Bet (sicurezza interna).
Ancora Israele: Tel
Aviv conferma la responsabilità nel rapimento di un esponente del braccio armato
di Hamas a Gaza, Muhawesh al-Qadi Nuimat, noto anche con il nome di battaglia 'Abu
Khaled'. L'uomo, secondo fonti palestinesi, è stato prelevato nella notte di venerdì
nella zona di Rafah (Gaza) da uomini armati che vestivano la divisa della Forza
esecutiva di Hamas. Solo l'indomani Hamas si è reso conto che era caduto nelle mani
degli israeliani.
- L'Eta ci ha riprovato di nuovo, tentando di far esplodere
un'autobomba davanti alla sede del ministero della Difesa a Logrono, nella regione
della Rioja, nordovest della Spagna. L'attentato è fallito – c’è stata solo una piccola
esplosione - per un errore tecnico, ma cresce la preoccupazione di cittadini, politici
e servizi di sicurezza. E’ accaduto all'indomani di un comunicato, il primo dalla
fine della tregua il 5 giugno scorso, con cui l'Eta, malgrado numerosi recenti arresti
importanti e la liquidazione di uno dei suoi centri operativi chiave in Francia,
annunciava nuovi attentati '''su tutti i fronti'' contro ''le strutture dello Stato
spagnolo''. Nel comunicato l'Eta aveva accusato il premier Jose Luis Rodriguez Zapatero
di aver fatto fallire i negoziati per non voler fare le necessarie concessioni all'autodeterminazione
basca.
- Il comandante di una stazione di polizia albanese è rimasto ucciso
e due poliziotti sono stati feriti la scorsa notte durante una sparatoria nel villaggio
macedone di Vaksince, nei dintorni di Kumanovo, 30 chilometri a nord di Skopje, capitale
dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Hanno perso la vita anche due degli assalitori.
Nel 2001 la regione, che è vicina al confine con il Kosovo, è stata teatro di un'insurrezione
della guerriglia indipendentista albanese prima che fosse raggiunto un accordo di
pace.
- Alcuni tiri di mortaio hanno colpito nella tarda serata di ieri abitazioni
private a Mogadiscio, causando numerose vittime tra cui, sembra, una donna e i suoi
tre figli. Molti anche i feriti. Lo riferiscono fonti locali, ma non ci sono per
ora conferme ufficiali. Sarebbe l'episodio più grave avvenuto negli ultimi giorni
nella capitale somala, dove comunque la tensione resta fortissima. Incessanti, gli
scontri tra insorti e truppe fedeli al governo di transizione, massicciamente appoggiate
da quelle etiopiche.
- I risultati definitivi delle elezioni politiche di
venerdì scorso in Marocco confermano sostanzialmente quelli provvisori, resi noti
sabato sera. La nazionalista Istiqlal si conferma come la prima forza politica nel
Parlamento di Rabat, con 52 seggi. Il Partito della Giustizia e dello Sviluppo perde
invece un seggio su quelli attribuiti a partire dai dati parziali e ottiene 46 seggi.
Il Movimento Popolare ne perde tre, con 41 seggi. Ci sono poi la Riunione Nazionale
degli Indipendenti (centrista liberale) con 39; l'Unione delle Forze Socialiste e
Popolari con 38; il Partito del Progresso e del Socialismo con 17 seggi.
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Risultati ancora provvisori per il voto presidenziale e legislativo di ieri in Guatemala:
a circa un quarto dei voti conteggiati, è in testa l’ex generale Otto Perez Molina
che ha raccolto il 26% dei consensi. Sembra dunque certo che si farà il ballottaggio
a novembre.
- Una seconda ondata di piogge torrenziali ha colpito il Bangladesh
in meno di un mese, uccidendo 7 persone e lasciandone migliaia in seria difficoltà.
Secondo le previsioni metereologiche piogge incessanti si accompagneranno al passaggio
di un monsone almeno fino alla fine del mese.
- In relazione alla recente
crisi dei mutui subprime americani il Fondo monetario internazionale taglierà le previsioni
per la crescita mondiale. Per l’Europa il commissario europeo per gli Affari economici
e monetari, Joaquin Almunia riconosce che sono aumentati i rischi di una crescita
al ribasso.
- E l'economia giapponese ha registrato a sorpresa la più grave
contrazione trimestrale da oltre quattro anni e la Borsa, ancora attanagliata dalle
conseguenze della crisi dei mutui facilitati americani, e' tornata oggi sotto la
'soglia psicologica' dei 16.000 punti dell'indice guida Nikkei. L'imprevista serie
di elementi negativi, che di fatto esclude qualsiasi rialzo dei tassi di interesse
nel prossimo futuro, è stata attribuita dagli esperti soprattutto a un indebolimento
degli investimenti, unito a un calo dei consumi e delle esportazioni.
-
Il presidente russo Vladimir Putin è giunto stamani negli Emirati Arabi Uniti (Eau)
dove avrà colloqui con il suo collega degli Emirati, lo Sceicco Khalifa Bin Zayed
Al Nahyan, in una visita già definita ''storica'' dalla stampa locale. E' infatti
la prima volta che un capo di Stato russo si reca nella Confederazione dei sette emirati
da quando sono state stabilite relazioni diplomatiche nel 1986. In agenda per i due
leader la pace in Medio Oriente, le attività nucleari iraniane e la situazione in
Iraq. I rapporti tra Emirati e Russia sono andati in crescendo negli ultimi anni passando
da amichevoli dichiarazioni ad una solida cooperazione commerciale con contratti multimilionari
nei settori energetico e militare.
- Il premier libanese Fuad Siniora ha presieduto
a Beirut una riunione di donatori per raccogliere i circa 360 milioni di dollari necessari
per la ricostruzione del campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, nel nord del
Libano, devastato nei tre mesi di combattimenti - terminati il 2 settembre - tra esercito
governativo e miliziani integralisti di Fatah al-Islam.
- L'Italia, ''nel solco
della strategia avviata dall'Unione Europea'', intende stabilire un ''dialogo bilaterale
strutturato e continuato'' con i cinque Paesi dell'area dell' Asia centrale, Uzbekistan,
Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan. E' con questa dichiarazione
di intenti che il sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti - insieme al presidente
dell' Ispi, Boris Biancheri - ha dato il via questa mattina alla Farnesina alla conferenza
'Asia centrale, il ruolo dell'Italia e la prospettiva europea', alla quale partecipano
il ministro degli Esteri uzbeko e i viceministri degli Esteri delle altre quattro
Repubbliche centro-asiatiche, insieme all' inviato speciale dell' UE e al segretario
generale dell'Osce. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 253 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.