Padre Robert Prevost rieletto priore generale degli Agostiniani. Il messaggio del
Papa all'Ordine
Benedetto XVI invita l’Ordine di Sant’Agostino a proseguire una feconda testimonianza
evangelica secondo lo specifico carisma che lo caratterizza. In un telegramma a firma
del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone - inviato ai religiosi agostiniani
in questi giorni riuniti a Roma per il loro Capitolo generale - il Papa esorta i frati
a rinnovare la loro adesione a Cristo per rispondere alle sfide di oggi. “L’evento
capitolare, a cui giungete dopo le celebrazioni del 750.mo anniversario della Famiglia
Agostiniana, continui ad alimentare la fiaccola dell’intelletto amoroso che introduce
alla verità del Mistero divino”, auspica invece in un messaggio all’Ordine di Sant’Agostino
il prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di
Vita Apostolica, il cardinale Franc Rodé. Ricordando ai religiosi agostiniani i temi
che saranno discussi durante il capitolo – il ruolo della famiglia agostiniana nella
evangelizzazione, la revisione delle Costituzioni finalizzata a una rivisitazione
della dimensione teologico-spirituale del testo, l’apostolato sociale, la formazione
– il porporato sottolinea la loro rilevanza per la vita consacrata che “oggi va ad
incontrare in modo intenso e, a volte drammatico, nuovi scenari umani, paradigmi di
senso brevi e asfittici, misure basse dello spirito, ma anche intuizioni e fermenti
inediti, spazi in cui può essere coniugato l’umano nella sua dignità di figliolanza
divina, secondo lo spirito agostiniano”. E ieri, intanto, i padri capitolari hanno
rieletto priore generale dell’Ordine padre Robert Prevost. Al microfono di
Tiziana Campisi il religioso delinea i temi che sta affrontando il Capitolo
generale: :
R. –
Nel Capitolo stiamo cercando, sempre seguendo le linee principali del pensiero di
Sant’Agostino, di orientarci verso un rinnovamento spirituale, pensando soprattutto
alla ricerca di Dio come confratelli in comunità, per promuovere la comunione nella
Chiesa e nel mondo. Poi, come figli di Sant’Agostino, riserviamo un’attenzione particolare
all’elemento culturale, alla promozione dello studio, alla vita intellettuale, e al
servizio che offriamo alla Chiesa in questo campo.
D.
– Il 22 aprile scorso Benedetto XVI si è recato in visita alla Basilica di San Pietro
in Ciel D’Oro a Pavia, dove sono custodite le reliquie di Sant’Agostino. Come avete
vissuto questo momento?
R. – Veramente è stato un
dono molto grande per l’Ordine, come anche per la diocesi di Pavia e penso per tutta
la Chiesa. Noi avevamo rivolto un invito al Santo Padre l’anno scorso in occasione
del nostro 750.mo anniversario del secondo momento di fondazione, quando molti piccoli
gruppi di religiosi sono stati riuniti in un’unica famiglia per iniziativa di alcuni
frati eremitani con Alessandro IV. L’idea era quella di un’unica fondazione giuridica,
di una nuova realtà, che poi è quella che oggi porta il nome di “Ordine di Sant’Agostino”.
Quindi, quello che abbiamo vissuto a Pavia è stato un momento ecclesiale, un momento
molto agostiniano, un momento di unità per tutta la Chiesa.
D.
– Quali spunti vi ha offerto l’omelia pronunciata dal Papa a Pavia?
R.
– Innanzitutto l’invito a vivere e ad imitare l’esperienza di Agostino stesso: la
sua conversione nell’arco di tutta una vita. Così come Agostino ha vissuto un’esperienza
continua di conversione, di apertura costante alla presenza di Dio nella sua vita,
anche noi siamo chiamati ad avere sempre questa stessa disponibilità per ascoltare
e per essere disponibili nel servizio, per partecipare anche all’evangelizzazione
e servire la Chiesa.
D. – Lei si prepara ad affrontare
altri sei anni da priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Quali priorità individua
in questo suo nuovo mandato?
R. – Una è essere sempre
aperti ad ascoltare la parola di Dio in comune, ma anche ascoltare la parola di Dio,
sperimentare la presenza di Dio che si manifesta per mezzo del popolo e in un modo
particolare nei poveri. Penso che ancora oggi sia forte la necessità di essere esempi,
modelli vivi di Cristo, della misericordia, della compassione, della vicinanza a quelli
che soffrono. Quindi ritengo una priorità la presenza in mezzo al popolo di Dio con
la nostra vita, il nostro servizio, la nostra comunità, la comunione. Altra priorità
è l’accoglienza da riservare ai giovani. Come frati, come religiosi, ci proponiamo
di ascoltarli ed anche di far conoscere loro l’esperienza di fede e di conversione
che scaturisce dall’esempio di vita di Sant’Agostino.