2007-09-09 16:01:40

Padre Robert Prevost rieletto priore generale degli Agostiniani. Il messaggio del Papa all'Ordine


Benedetto XVI invita l’Ordine di Sant’Agostino a proseguire una feconda testimonianza evangelica secondo lo specifico carisma che lo caratterizza. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone - inviato ai religiosi agostiniani in questi giorni riuniti a Roma per il loro Capitolo generale - il Papa esorta i frati a rinnovare la loro adesione a Cristo per rispondere alle sfide di oggi. “L’evento capitolare, a cui giungete dopo le celebrazioni del 750.mo anniversario della Famiglia Agostiniana, continui ad alimentare la fiaccola dell’intelletto amoroso che introduce alla verità del Mistero divino”, auspica invece in un messaggio all’Ordine di Sant’Agostino il prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il cardinale Franc Rodé. Ricordando ai religiosi agostiniani i temi che saranno discussi durante il capitolo – il ruolo della famiglia agostiniana nella evangelizzazione, la revisione delle Costituzioni finalizzata a una rivisitazione della dimensione teologico-spirituale del testo, l’apostolato sociale, la formazione – il porporato sottolinea la loro rilevanza per la vita consacrata che “oggi va ad incontrare in modo intenso e, a volte drammatico, nuovi scenari umani, paradigmi di senso brevi e asfittici, misure basse dello spirito, ma anche intuizioni e fermenti inediti, spazi in cui può essere coniugato l’umano nella sua dignità di figliolanza divina, secondo lo spirito agostiniano”. E ieri, intanto, i padri capitolari hanno rieletto priore generale dell’Ordine padre Robert Prevost. Al microfono di Tiziana Campisi il religioso delinea i temi che sta affrontando il Capitolo generale: :RealAudioMP3


R. – Nel Capitolo stiamo cercando, sempre seguendo le linee principali del pensiero di Sant’Agostino, di orientarci verso un rinnovamento spirituale, pensando soprattutto alla ricerca di Dio come confratelli in comunità, per promuovere la comunione nella Chiesa e nel mondo. Poi, come figli di Sant’Agostino, riserviamo un’attenzione particolare all’elemento culturale, alla promozione dello studio, alla vita intellettuale, e al servizio che offriamo alla Chiesa in questo campo.

 
D. – Il 22 aprile scorso Benedetto XVI si è recato in visita alla Basilica di San Pietro in Ciel D’Oro a Pavia, dove sono custodite le reliquie di Sant’Agostino. Come avete vissuto questo momento?

 
R. – Veramente è stato un dono molto grande per l’Ordine, come anche per la diocesi di Pavia e penso per tutta la Chiesa. Noi avevamo rivolto un invito al Santo Padre l’anno scorso in occasione del nostro 750.mo anniversario del secondo momento di fondazione, quando molti piccoli gruppi di religiosi sono stati riuniti in un’unica famiglia per iniziativa di alcuni frati eremitani con Alessandro IV. L’idea era quella di un’unica fondazione giuridica, di una nuova realtà, che poi è quella che oggi porta il nome di “Ordine di Sant’Agostino”. Quindi, quello che abbiamo vissuto a Pavia è stato un momento ecclesiale, un momento molto agostiniano, un momento di unità per tutta la Chiesa.

 
D. – Quali spunti vi ha offerto l’omelia pronunciata dal Papa a Pavia?

 
R. – Innanzitutto l’invito a vivere e ad imitare l’esperienza di Agostino stesso: la sua conversione nell’arco di tutta una vita. Così come Agostino ha vissuto un’esperienza continua di conversione, di apertura costante alla presenza di Dio nella sua vita, anche noi siamo chiamati ad avere sempre questa stessa disponibilità per ascoltare e per essere disponibili nel servizio, per partecipare anche all’evangelizzazione e servire la Chiesa.

 
D. – Lei si prepara ad affrontare altri sei anni da priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Quali priorità individua in questo suo nuovo mandato?

 
R. – Una è essere sempre aperti ad ascoltare la parola di Dio in comune, ma anche ascoltare la parola di Dio, sperimentare la presenza di Dio che si manifesta per mezzo del popolo e in un modo particolare nei poveri. Penso che ancora oggi sia forte la necessità di essere esempi, modelli vivi di Cristo, della misericordia, della compassione, della vicinanza a quelli che soffrono. Quindi ritengo una priorità la presenza in mezzo al popolo di Dio con la nostra vita, il nostro servizio, la nostra comunità, la comunione. Altra priorità è l’accoglienza da riservare ai giovani. Come frati, come religiosi, ci proponiamo di ascoltarli ed anche di far conoscere loro l’esperienza di fede e di conversione che scaturisce dall’esempio di vita di Sant’Agostino.







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