Appello dalla Groenlandia a salvare i ghiacci della terra
Dalle vette dei monti alle calotte polari, i ghiacci della Terra stanno scomparendo
più in fretta di quanto si immaginasse. Questo l'allarme lanciato dagli studiosi che
stanno partecipando in questi giorni al Simposio "Artico: specchio di vita", promosso
in Groenlandia dal patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, con l'organizzazione
Religione Scienza e Ambiente. I partecipanti al convegno hanno ripreso la navigazione,
da Ilulisat a Nuuk, la prima città del Paese. In particolare gli scienziati hanno
evidenziato come gli effetti dell'inquinamento del Pianeta stiano cambiando la fisionomia
dell'Artico. Negli ultimi 10 anni, l'ammontare delle acque fredde proveniente dallo
scioglimento dei ghiacci è aumentato drammaticamente. Secondo gli studiosi, ciò riduce
la salinità delle acque stesse, con ripercussioni su intere specie di pesci. Ma gli
effetti di uno sviluppo mondiale sconsiderato si ripercuotono soprattutto sull'uomo:
le popolazioni indigene locali infatti soffrono le conseguenze di ciò che succede
nelle altre parti del mondo, dallo sfruttamento di petrolio e gas, alla riduzione
della fascia di ozono, dalle piogge acide all'inquinamento che proviene dalle produzioni
minerarie. Di fronte al surriscaldamento delle temperature, che provoca lo scioglimento
dei ghiacci e il conseguente innalzamento dei mari, la Groenlandia lancia quindi un
allarme: i suoi oltre 2 milioni di kmq, di cui l'85% coperti di ghiaccio, vogliono
continuare ad essere l'ultimo residuo dell'era glaciale. (A cura di Giada Aquilino)