2007-09-07 12:19:09

Le attese della Chiesa austriaca: interviste con il cardinale Schönborn e mons. Kapellari


Ma cosa si aspetta la Chiesa austriaca da questa visita apostolica del Papa? Gudrun Sailer lo ha chiesto all'arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn:RealAudioMP3


"Questo unico viaggio fuori dell’Italia, in Europa, quest’anno, è certamente un grande privilegio per noi. Aspettiamo da questo viaggio - non proprio all’indomani della visita - non che ci sia un ritorno di massa alla pratica religiosa, alla pratica domenicale, ma forse una maggiore attenzione, una maggiore riflessione e sensibilità, perché il grande dono di Papa Benedetto è quello di mostrare le ragioni della fede. Questo incoraggerà gli intellettuali a riflettere di nuovo sulla fede e anche i meno intellettuali a pensare che forse l’abbandono della pratica religiosa non è ciò che porta la felicità nella vita".

Domani dunque il Papa sarà nel Santuario di Mariazell che celebra i suoi 850 anni di fondazione. Ascoltiamo in proposito, al microfono di Gudrun Sailer, mons. Egon Kapellari, vescovo di Graz-Seckau, diocesi in cui sorge questo santuario mariano:RealAudioMP3


“Mariazell è caratterizzata dalla statua della Madonna che mostra ai pellegrini il suo Bambino, Salvatore del mondo. La parola centrale del viaggio del Papa è “Guardare a Cristo”, centro della storia e del mondo. Questo è certamente un messaggio molto importante, in particolar modo proprio oggi, perché molta gente in Europa ha dimenticato Dio, ha dimenticato Cristo. Il messaggio del Papa sarà, quindi, un messaggio cristologico e Maria è la figura cristiana che mostra ai pellegrini Cristo, che insegna ai pellegrini a vedere Cristo, a trovare Cristo. E’ un messaggio, questo, sempre attuale, ma oggi lo è ancora di più per l’Europa e per la Chiesa in Europa”.







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