2007-09-07 14:12:45

Il Brasile celebra la Giornata del Grido degli esclusi


In Brasile si celebra oggi la 13.ma Giornata del “Grido degli Esclusi”. Durante la Giornata – che coincide con la festa nazionale dell’indipendenza – vengono organizzate manifestazioni in tutto il Paese per riaffermare il diritto di tutti i “dimenticati" a partecipare alla costruzione della società. Quest’anno, in occasione di questo evento si è svolto un plebiscito popolare volto alla ri-nazionalizzazione della Compagnìa “Vale do Rio Doce”, prima produttrice mondiale di ferro e prima produttrice di bauxite in America Latina, privatizzata nel 1997 ad un prezzo ritenuto irrisorio. Ma come parlare del “grido degli esclusi” proprio nel giorno della festa dell’indipendenza del Brasile? Silvonei Protz lo ha chiesto all’arcivescovo di Porto Velho Moacyr Grechi:RealAudioMP3


R. – L’indipendenza del Brasile è politica: siamo stati liberati dal giogo portoghese. Ma l’indipendenza economica, l’indipendenza sociale lascia ancora molto a desiderare. Allora, la Chiesa con altri movimenti popolari ha sentito la necessità di ricordare proprio nel giorno dell’indipendenza alcuni aspetti dei programmi governativi che devono essere cambiati. In questo caso, la "Vale do Rio Doce", che è una grande Compagnia statale, è stata venduta a privati ad un prezzo considerato da moltissimi specialisti ingiusto. Questa Compagnia ha accesso ai beni del sottosuolo e ha una certa influenza. Quindi, tutto questo deve essere controllato dallo Stato. Per esempio, la riforma agraria porta molte difficoltà, molti conflitti ed anche morti. E allora questa è un’opportunità per svegliare il popolo a questa necessità di cambiamento, di progresso.

 
D. – I movimenti sociali stanno rivendicando un annullamento di questa vendita. A causa della sua irregolarità, c’è stato anche un plebiscito contro questa vendita. Che cosa si aspetta da questo plebiscito?

 R. – Mi sarei aspettato molto se avessimo avuto del tempo per informare il nostro popolo. Il tema esige una preparazione, non è facile da spiegare. E’ certo però che la vendita è stata contestata da molti. Ci sono 107 processi contro la vendita, perché venga considerata illegale. Era una Compagnia statale che produceva, che era positiva e l’hanno venduta per pochi soldi. Oggettivamente non abbiamo avuto il tempo sufficiente per un tema come questo, che deve essere uno dei temi fondamentali perchè il Brasile sia una nazione, un popolo, e non un Paese diviso in pochi ricchi e moltissimi poveri.







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