Madre Teresa di Calcutta, la tutela dell'ambiente, l'attenzione ai poveri, la necessità
della preghiera: i temi affrontati dal Papa all’udienza generale
Pregare tutti insieme per la tutela del nostro ambiente: è l’invito lanciato stamane
da Benedetto XVI durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, affollata da circa
16 mila pellegrini di tutto il mondo, tra questi anche 1500 Missionari e Missionarie
della Carità, con amici e collaboratori, nel decimo anniversario oggi della morte
di Madre Teresa di Calcutta, accompagnati dal postulatore della causa di canonizzazione
della Suora, mons. Brian Kolodiejchuk. Tra le personalità presenti a rendere omaggio
al Santo Padre anche il ministro degli Affari Esteri del Sud Africa, Nkosazana Clarice
Dlamini Zuma. Il servizio di Roberta Gisotti:
“La
vigilanza sulle risorse idriche e l’attenzione ai cambiamenti climatici sono questioni
di grave importanza per l’intera famiglia umana”: ha detto il Papa, rivolgendo in
inglese un saluto particolare ai partecipanti al Simposio internazionale, sul tema
“L’Artico, specchio della vita”, che sarà inaugurato domani sulla costa occidentale
della Groenlandia dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I: “Encouragged
by the growing recognition of the need to preserve the environment…" "Incoraggiato
dal crescente riconoscimento della necessità di preservare l’ambiente”, Benedetto
XVI ha invitato i leader religiosi, gli scienziati, i giornalisti e tutte le parti
interessate al Simposio ad unirsi con lui “nel pregare e lavorare per un maggiore
rispetto verso le meraviglie della creazione di Dio”. Il
pensiero del Papa è andato poi a Madre Teresa di Calcutta, “autentica discepola di
Cristo”, la cui vita e testimonianza sono un invito per i Missionari e Missionarie
della Carità e per tutta la Chiesa “a servire sempre fedelmente Dio nei più poveri
e bisognosi”: "Continuate a seguire il suo esempio e siate dappertutto
strumento della divina misericordia”. Preghiera e attenzione per poveri
i tratti distintivi dell’insegnamento di San Gregorio vescovo di Nissa, al centro
della catechesi odierna, che ha concluso il ciclo dedicato da Benedetto XVI aiPadri Cappadoci del IV secolo.
“Il fine dell’uomo,
dice il santo vescovo, è quello di rendersi simile a Dio”, “in un movimento perpetuo
di adesione al bene”, come un corridore proteso in avanti, ha spiegato il Papa, in
un cammino di ascesa spirituale, dove “Cristo è il modello e il maestro”. Cristo presente
anche nei poveri - sottolinea San Gregorio – cui ha prestato “la sua stessa Persona”,
perché “si muovano a compassione coloro che sono duri di cuore”. Poveri che mai “vanno
oltraggiati”: “Con molta chiarezza Gregorio ricorda che
tutti dipendiamo da Dio, e perciò esclama: ‘Non pensate che tutto sia vostro! Ci deve
essere anche una parte per i poveri, gli amici di Dio'".Nei saluti
finali Benedetto XVI ha fatto riferimento al suo prossimo pellegrinaggio in Austria,
dal 7 al 9 settembre, sotto il motto “Guardare a Dio”, per festeggiare gli 850 anni
del Santuario di Mariazell. Non ha poi dimenticato il Santo
Padre di fare auguri agli studenti per l’inizio del nuovo anno scolastico, raccomandando
l’ora di religione.