Le Brigidine tornano ad avere un convento in Norvegia: non accadeva dai tempi della
Riforma
Per la prima volta dal tempo della Riforma, l’Ordine del Santissimo Salvatore e di
Santa Brigida torna ad avere un convento in Norvegia: il 20 agosto scorso a Trondheim
il vescovo prelato di questa città norvegese, mons. Georg Müller, ha benedetto la
prima pietra del chiostro dell’erigendo convento delle religiose Brigidine. Il progetto
comprende il convento, una chiesa con annessa sala parrocchiale, la foresteria e alcuni
locali per l’accoglienza dei bambini. Le prime religiose potrebbero prendere possesso
del convento a fine 2008. Ma quale sarà la missione delle Brigidine in Norvegia? Giovanni
Peduto lo ha chiesto all’abbadessa generale madre Tekla Famiglietti: R.
– La specifica missione, come quella in altri posti scandinavi, è di lavorare per
l’ecumenismo. Dobbiamo tenere conto che siamo in un luogo di diaspora, ma non c’è
più solo quella, ma anche tante altre identità, specialmente musulmane che vengono
in questi luoghi. E vicino a noi, dove costruiamo questo centro, a 3 km, si sta costruendo
una grande moschea. Quindi, il nostro ruolo sarà quello di lavorare anche per il dialogo
interreligioso, perché con tutti i fratelli noi dobbiamo allacciare un dialogo e dobbiamo
lavorare insieme.
D. - Qual è la situazione della
comunità cattolica in Norvegia?
R. – La situazione
della comunità cattolica è molto bella. Si sta consolidando con tanti sacrifici e
tanta speranza. La Chiesa deve crescere e cresce, quando le diamo l’opportunità di
crescere, grazie anche a quello che già fa la diocesi, con la sua Chiesa e con il
suo vescovo. Adesso con la costruzione del centro brigidino – e spero che si costruiscano
anche altre chiese cattoliche – crescerà e cresceranno anche i cattolici, perché c’è
un movimento migratorio. Quindi, noi dobbiamo stare attente ai migranti di altre nazioni,
che arrivano in quel posto, che con l’andare degli anni diventeranno membri di quella
nazione.
D. - Secondo il vostro carisma alimenterete
il dialogo ecumenico…
R. – Quando io parlo del dialogo
interreligioso è chiaro che per noi brigidine rimane comunque sempre centrale il dialogo
ecumenico. Ma siccome ci troviamo in un posto dove dobbiamo fare un dialogo ecumenico,
già molto allargato, è chiaro che non possiamo non aiutare anche i fratelli di altre
religioni che vengono qui. Quindi, noi proponiamo il dialogo interreligioso, perché
è una novità che si sta aprendo al mondo. Quindi, noi, Chiesa cattolica, non possiamo
rimanere inerti.
D. - Cosa può dare ancora oggi
ai credenti il messaggio evangelico di Santa Brigida?
R.
– Il messaggio di Santa Brigida era attuale al suo tempo e lo è ancora di più ai nostri
tempi, perché l’uomo di oggi ha bisogno di valori. Allora Santa Brigida diffondeva
i valori insiti nell’uomo, quello che fa veramente dell’uomo qualcosa di grande a
differenza di altre identità. Quindi, è chiaro che Santa Brigida dia il messaggio
cristiano di vivere quello che è la vita di un cristiano, che si inserisce nel grande
comandamento del Signore non solo di amarci tra di noi, ma di vivere la nostra cristianità
e cristianità vuol dire amore, gettare le basi per accettare i nostri fratelli chiunque
siano.