Sulla Spianata di Montorso il raduno vocazionale dei Neocatecumenali
Più di 100 mila giovani delle Comunità neocatecumenali, in gran parte italiani, ma
con delegazioni provenienti da varie parti del mondo, si sono incontrati ieri pomeriggio
sulla spianata di Montorso con Kiko Arguello, Carmen Hernandez e padre Mario Pezzi,
responsabile del Cammino neocatecumenale nel mondo, una realtà presente in 900 diocesi
dei cinque continenti con circa 25 mila comunità. La riunione che si è svolta sullo
stesso luogo vicino Loreto, che sabato e domenica ha visto l’Agorà dei giovani italiani
con Benedetto XVI, è stata presieduta da mons. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio
Consiglio per i Laici. Presenti anche numerosi vescovi italiani e della Spagna. Sin
dal primo appuntamento di Papa Giovanni Paolo II con i giovani a Roma nel 1984 e poi
in occasione di tutte le Giornate mondiali della gioventù, gli iniziatori del Cammino
hanno convocato i giovani delle comunità per un incontro vocazionale dove raccogliere
i frutti dell’incontro con il Papa. A Montorso c’era per noi Roberto Piermarini.
“Un
fiume di giovani” così lo ha definito Kiko Arguello, vedendo i circa 2000 ragazzi
e 1200 ragazze che hanno risposto il loro sì alla chiamata del Signore al presbiterato
o alla vita religiosa. Scendono commossi da ogni angolo della conca di Montorso, gremita
di oltre 100 mila giovani, praticamente un quinto dell’Agorà. Presenti delegazioni
dalla Spagna, dalla Scandinavia, dalla Germania, dalla Polonia, dal Kazakistan, dalla
Terra Santa e c’è anche una piccola delegazione dell’Australia, pronta ad accogliere
i giovani alla prossima Giornata mondiale dei giovani a Sydney, nel luglio del 2008.
Dopo il saluto del vescovo di Loreto, mons. Danzi, sullo stesso grande palco allestito
per l’Agorà dei giovani è stata posta la statua della Madonna di Loreto, portata processionalmente
dai mille sacerdoti presenti all’incontro, che hanno accompagnato i gruppi a Montorso.
Per prepararsi a questo incontro con Benedetto XVI questi giovani hanno compiuto un
pellegrinaggio nelle diocesi italiane che li hanno accolti, fermandosi nelle strade
e nelle piazze di città e Paesi per annunciare il Vangelo ai loro coetanei. Nella
sua catechesi Kiko Arguello ha ricordato come in Spagna migliaia di giovani del Cammino
stanno evangelizzando i loro coetanei nel mondo della scuola e ha ricordato la presenza
degli oltre 200 mila appartenenti al Cammino neocatecumenale al Family Day a Roma.
L’iniziatore del Cammino ha affermato che 3 mila famiglie con i loro figli sono pronte
per evangelizzare le zone più scristianizzate del mondo. Ispirandosi al Vangelo dell’emorroissa,
Kiko ha detto che è necessario toccare Cristo con fede, che Lui è la verità e che
essere cristiani è portare sempre, come dice San Paolo, il morire di Gesù. La vera
felicità – ha detto ai giovani – è amare dando la vita per l’altro e la croce ci viene
a dire che Dio ti ama con un amore totale. Tanti cristiani perseguitati e uccisi nel
mondo trovano la vera felicità in Lui. La cosa più grande - ha concluso Kiko, nella
sua catechesi kerigmatica – è che Dio affida ai giovani la salvezza dell’umanità.
“Voi dimostrate che essere cristiani è bello”, ha detto nella sua omelia mons. Rylko,
il quale ha ricordato le parole di Benedetto XVI a Montorso, quando ha affermato ai
giovani che la loro vita ha un senso, perché non è frutto di un caso, ma sono stati
voluti da Dio, che li ha pensati personalmente e ha nei loro confronti un disegno
di amore. Questa sera - ha detto il presidente del Pontificio Consiglio per i Laici
- “Dio vi ha scelto e vi dice ‘seguimi’, ma per dire il vostro sì dobbiamo imparare
dalla Vergine Maria, la quale ci invita a non avere paura a dire questo sì e soprattutto
ad essere umili”. Sull’importanza della famiglia nella scelta vocazionale hanno parlato
poi Carmen Hernandez e padre Mario Pezzi. I duemila giovani che ieri sera hanno risposto
alla chiamata del Signore inizieranno un periodo di discernimento nei centri vocazionali
prima di entrare in seminario. Pronti ad accoglierli i 70 seminari diocesani Redemptoris
Mater, che preparano presbiteri per la nuova evangelizzazione. Sono più di 3 mila
i giovani ordinati nel mondo. Anche le ragazze avranno bisogno di un tempo di maturazione
vocazionale, ma 5 mila di loro hanno già abbracciato la vita monastica. All’incontro
di ieri a Montorso tantissimi giovani hanno anche trovato la loro vocazione a formare
una famiglia cristiana, in un mondo che spesso vede il matrimonio come un legame inutile.
Dietro ad ognuno di questi giovani – ha detto Kiko Arguello – vi è non solo una famiglia
che ha riscoperto una vita nuova in Cristo, ma una comunità cristiana, che attraverso
un cammino di iniziazione cristiana alimenta la sua fede. (Da Montorso, Roberto Piermarini,
Radio Vaticana)