I diritti dei lavoratori al centro del messaggio del vescovo di Brooklyn per la
festa del lavoro negli USA
Ricorre oggi negli Stati Uniti la Festa del lavoro, celebrata ogni primo lunedì di
settembre e proclamata Festa nazionale dal 1894. In questa occasione il presidente
del Comitato episcopale per la politica nazionale e vescovo di Brooklyn, mons. Nicholas
DiMarzio, ha diffuso una nota dal titolo “Tempo della memoria, tempo di un rinnovato
impegno”. Il documento ricorda la dimensione morale del lavoro e i diritti del lavoratore,
al centro della tradizione sociale della Chiesa. Citando i capisaldi del Magistero
sociale – dalla Rerum Novarum di Leone XIII alla Populorum Progressio di Paolo VI,
dalla Laborem Exercens alla Centesimus Annus di Giovanni Paolo II - il testo richiama
i fedeli alla difesa della vita del lavoratore e alla solidarietà con chi non ha un
lavoro dignitoso ed equamente retribuito. Nel ricordare quanto è successo nell’ultimo
anno nel settore del lavoro, il presule registra l’insuccesso del dibattito sulla
riforma dell’immigrazione, “che ha polarizzato l’opinione pubblica, paralizzato il
Parlamento e deluso la Nazione”. E’ quindi necessario – sottolinea il vescovo - rilanciare
la discussione con un rinnovato impegno e una visione realistica delle problematiche.
Non mancano, tuttavia, segni di speranza. Nell’ultimo anno, grazie ad una forte sensibilizzazione
da parte della Chiesa e delle organizzazioni sindacali – ricorda ancora il vescovo
di Brooklyn - i lavoratori a salario minimo hanno ricevuto il primo di tre modesti
aumenti e le multinazionali hanno garantito il miglioramento delle condizioni di lavoro
dei braccianti della Florida. Tuttavia, “molto resta ancora da fare a favore dei lavoratori
invisibili, trascurati e vulnerabili della Nazione”, conclude la nota episcopale che
esorta, infine a tutelare sempre i lavoratori e le loro famiglie perché “la dignità
umana è un dono di Dio, non uno status da raggiungere”. (B.B.)