Un’opera che si iscrive nella pastorale dell’intelligenza di Benedetto XVI: la
riflessione di Joaquin Navarro-Valls, dopo l’uscita in Spagna del libro “Gesù di Nazaret”
Anche in Spagna, si conferma un successo editoriale l’opera “Gesù di Nazaret” di Benedetto
XVI, nelle librerie iberiche dal 28 agosto. La prima tiratura, per i tipi della casa
editrice “La Esfera de los Libros”, è di 50 mila copie. Dopo il boom editoriale in
Italia, Francia, Germania e Stati Uniti, il libro del Papa conquista, dunque, nuovi
lettori nei Paesi di lingua spagnola. Sulle ragioni di questo successo, Alessandro
Gisotti ha intervistato il dott. Joaquin Navarro-Valls, già direttore della
Sala Stampa della Santa Sede:
R. –
Devo dire, per essere molto sincero, che non mi sorprende minimamente questo successo
iniziale che sicuramente sarà un successo a lungo termine. Molte persone mi avevano
scritto, nei mesi scorsi, chiedendomi il piacere di comprare qui in Italia una copia
della edizione italiana, che era già uscita, per inviarla in Spagna! Quindi, c’erano
molte persone che veramente erano desiderose di poter leggere questo libro.
D.
– In questo libro si conferma anche quanto il Santo Padre ha detto fin dall’inizio
del suo Pontificato: questo primato della parola, questo incontro personale con Cristo
– come leggiamo nella Deus caritas est – questo incontro di cui il Papa ci parla nel
suo libro ...
R. – E’ naturalmente molto ricco, tutto
il tema che lei suggerisce. E’ una visione naturalmente personale: per me, il centro,
il fulcro di questo Pontificato è quella che chiamerei “la pastorale dell’intelligenza”.
In un momento in cui c’è una grande confusione a tutti i livelli dei concetti, il
Papa sta conducendo una pastorale dell’intelligenza stupenda, con una ricchezza concettuale
straordinaria, e la gente è molto sensibile a questo. Si sono resi conto del valore
della Parola che il Papa sta offrendo a tutta l’umanità. Questo libro – Gesù di Nazaret
– io penso che si iscriva in questa pastorale dell’intelligenza. Certamente ci sono
delle pagine bellissime, di carattere anche ascetico; ma è la ricchezza concettuale.
E’ come dire: ai cattolici non basta accettare la divinità di Gesù, bisogna anche
riflettere su che cosa significa il Gesù storico.
D.
– Il Papa va al cuore della fede, alla tradizione apostolica, a Gesù ...
R.
– C’è bisogno di uno sforzo chiarificatore, di uno sforzo razionale – questa è una
parola che il Papa ripete anche nel libro. C’è la razionalità della fede in questo
Pontificato, che già era implicita in qualche modo in tutta l’opera scritta, nell’enorme
opera scritta dal cardinale Ratzinger, e che adesso naturalmente si conferma in questo
Pontificato. C’è la grande attualità di questo tipo di messaggio. E’ come una enorme
catechesi ma ad un livello alto, che la gente capisce, che la gente segue, che la
gente sente di aver capito. Tornando al libro: moltissime pagine confermano quanto
stiamo dicendo. Io penso che è proprio questo che la gente apprezza!