2007-08-23 14:07:22

La vicinanza del Papa al popolo Rom per il rogo che ha ucciso quattro bambini a Livorno


Cordoglio e vicinanza per la morte dei quattro bambini Rom a Livorno, nel tragico rogo delle baracche nelle quali vivevano, sono stati espressi ieri da Benedetto XVI in una telefonata del sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato all'amministratore diocesano livornese, mons. Paolo Razzauti. La tragedia – lo ricordiamo – è avvenuta nella notte tra il 10 e l'11 agosto scorsi. Ma ascoltiamo mons. Razzauti al microfono di Roberta Moretti: RealAudioMP3


R. – Il Santo Padre, attraverso il sostituto, ha espresso la sua solidarietà alla città di Livorno, al popolo Rom e anche alla Chiesa ortodossa rumena a cui fanno riferimento i Rom livornesi, per il fatto accaduto della morte dei quattro bambini. D’altra parte, io stesso avevo richiesto una benedizione del Santo Padre, perché la città è stata scossa da questo fatto e c’è un’ampia discussione in città su quello che potrà avvenire e fare. E credo che la vicinanza del Papa, il fatto di partecipare direttamente il suo dolore e la sua sofferenza, siano stati un gesto grandissimo. E stamani, man mano che la notizia si è sparsa in città, viene apprezzato al massimo. Dimostra ancora una volta che la Chiesa, anche attraverso i suoi esponenti massimi, è attenta alle minime cose. E’ attenta ai più piccoli, è attenta ai più poveri. E’ una Chiesa veramente madre che si china su ogni uomo.

 
D. – Qual è la situazione attuale rispetto alla vicenda dei bambini Rom?

 
R. – Purtroppo, siamo ancora sotto indagini e quindi non è stato possibile fare ancora il funerale dei bambini: forse all’inizio della prossima settimana. I genitori sono ancora carcerati e quindi questo crea uno stato di attesa, soprattutto per capire la causa di questo incendio e di questa morte. Certamente, però, questo ha smosso anche la città ad una ricerca di una maggiore attenzione di accoglienza anche verso queste persone che ormai stanno arrivando nei nostri territori e che debbono essere considerate “persone” e non soltanto come un “qualcosa”.

 
D. – Cosa sta facendo la città di Livorno per questi Rom?

 
R. – Sicuramente si stanno aprendo dei tavoli di discussione e di lavoro per capire come accoglierli in una maniera più dignitosa, come non farli andare sotto i ponti ma far trovare loro anche dei luoghi dove possano avere quei minimi servizi di cui ogni persona ha diritto.

 
D. – Come agisce la Chiesa in favore del popolo Rom?

 
R. – Attraverso la Caritas. Ho chiesto alla Caritas di farsi tramite con le istituzioni perché, attraverso i suoi servizi che già gestisce con una mensa, con case di accoglienza, sia anche più attenta a queste persone e solleciti, soprattutto, le istituzioni a cercare le soluzioni adatte. Quindi ho chiesto alla Caritas di farsi voce profetica per la difesa e la salvaguardia dei più poveri.
 







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