2007-08-22 15:35:03

In corso a Roma la Settimana Biblica


“Le mie labbra diranno la tua lode”: prende spunto da questo versetto del Salmo 62 la Settimana Biblica per la vita consacrata organizzata dall’Associazione biblica italiana e dall’Unione delle Superiore Maggiori d’Italia. L’evento ha preso il via ieri a Roma presso l’Istituto delle Monache Camaldolesi. In sei giorni gli ottanta partecipanti approfondiranno la lettura orante del Libro dei Salmi. Ma con che obiettivo è stato scelto questo tema? Lo spiega, al microfono di Silvia Gusmano, il referente dell’iniziativa don Gianluigi Corti: RealAudioMP3
 
R. – Quello di dare una metodologia di lettura dei Salmi ai partecipanti: il Salterio è di gran lunga il testo più frequentato della Sacra Scrittura, allora, lo scopo è proprio quello di essere un po’ più capaci di usare questi testi e di farne veramente un veicolo di preghiera.

 
D. – Il Salmo 62, da cui appunto è preso il titolo dell’iniziativa, è un inno alla preghiera. Che posto ha oggi la preghiera nella vita del cristiano e nella società in cui viviamo?

 
R. – Purtroppo, si ha l’impressione che sia latitante, anche se i Salmi stessi ci dicono che ci sono molte preghiere nascoste nel cuore degli uomini, quindi ci vogliono delle trivelle per raggiungere il fondo di questo pozzo e far scaturire l’acqua. La preghiera ufficiale della Chiesa, come la preghiera del Salterio e soprattutto la testimonianza di preghiera che possono dare le persone consacrate, può aiutare i molti oranti latitanti a diventare delle buone persone di preghiera. Fondamentale per tirare fuori dalle profondità dell’uomo queste preghiere nascoste, penso che sia soprattutto la preghiera di Gesù. Anche lui ha pregato con i Salmi e quindi Gesù come orante potrebbe veramente aiutare l’umanità di oggi a pregare meglio con le labbra ricoperte di questa fresca rugiada che è appunto il dialogo con Dio.

 
D. – Anche da parte del Papa giunge il costante invito ad affidarsi alla preghiera per superare il relativismo nella fede e vivere in comunione con il prossimo…

 
R. – Sì. Nell’orientamento suggerito dal Santo Padre la preghiera può essere veramente un’antitesi meravigliosa al relativismo: il Salmo 1 ci insegna come la via degli empi sia quella della ideologia di moda, da contrastare invece con l’obbedienza alla legge del Signore; e dell’altra parte, per quanto riguarda il rapporto con il prossimo, il Salterio proclama molto bene: “Beato l’uomo che ha cura del debole”, in sintonia con le preoccupazioni pastorali del Santo Padre.

 
 







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