Il futuro dell’Unione Europea in primo piano al Meeting di Rimini, con l’intervento
del presidente del Parlamento di Strasburgo, Poettering
“La Costituzione europea è stata un ottimo esempio di collaborazione tra il Parlamento
europeo ed i governi nazionali. Il recente Trattato che sarà sottoposto all'approvazione
degli Stati ne riprende gli aspetti migliori”. Sono le parole del presidente del Parlamento
europeo, Hans-Gert Poettering, che ieri ha aperto i lavori del Meeting di Rimini
con una tavola rotonda sull'Identità europea. Sempre incentrato sul futuro del Trattato
costituzionale europeo, il messaggio inviato al Meeting dal presidente della
Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Da Rimini, il nostro inviato Luca Collodi:
Per Poettering,
in vista della auspicata approvazione del Trattato, serve "la compattezza psicologica
e culturale dei 27 Paesi membri dell'Unione":
"L'Europa
deve molto all'Italia. Infatti non solo l'Italia è uno dei Paesi fondatori ma a tutt'oggi
contribuisce con forza e convinzione al progresso dell'Unione verso una maggiore integrazione
politica. Quell'integrazione politica per la quale Alcide De Gasperi - di cui oggi
ricorre il 53.mo anniversario della morte - si è battuto con grande passione e lungimiranza". Incalzato
dalle domande del giornalista John Waters, editorialista del quotidiano The Irish
Times, sul tema dei valori comuni europei che per il rispetto al "politicamente corretto"
rischiano di diventare "così generici da non significare più nulla per nessuno", Poettering
torna sulla questione delle "radici cristiane", ricordando come la maggioranza del
Parlamento europeo fosse contraria. "Alcuni contenuti del Trattato – ricorda - sono
però espressione della Dottrina sociale della Chiesa". L'appello del presidente Poettering
è quello di guardare all'Europa in modo positivo. "Le critiche sono legittime - ha
detto - a volte giustificate, ma non bisogna dimenticare che il nostro Continente
non ha mai vissuto un periodo di prosperità, pace e benessere come oggi. Da qui bisogna
ripartire per migliorare l'Europa".
In un messaggio
di auguri al “popolo” del Meeting del presidente della Repubblica italiana, definito
un'occasione consolidata per rispondere alle domande e alle attese dei cittadini più
giovani, anche Giorgio Napolitano torna a parlare di Europa. Per il capo dello Stato
c'è il rischio che "la complessità dei negoziati e la rinuncia a significative ambizioni
del Trattato costituzionale sottoscritto nel 2004 facciano regredire il processo d'integrazione
ad una semplice rete di cooperazione intergovernativa". (Da Rimini, Luca Collodi,
Radio Vaticana)