Coniugare spiritualità e ambiente: si svolge, con questo spirito, l’iniziativa
“Pellegrini dell’acqua”, percorso che si chiuderà a Loreto per l’Agorà
dei giovani
Da Castelnuovo dell’Abate in Toscana fino a Loreto nelle Marche, passando attraverso
l’Appennino umbro-marchigiano e toccando le città di Perugia, Assisi e Macerata. E’
il percorso di “Pellegrini dell’acqua”, che si svolge da ieri al 1 settembre, in coincidenza
con la Seconda Giornata della Salvaguardia del Creato. L’iniziativa è promossa dalle
ACLI, in collaborazione con l’Ufficio nazionale della Commissione Episcopale Italiana
per i problemi sociali e il lavoro. E domani, intanto, a Loreto arriverà il presidente
della CEI, l’arcivescovo Angelo Bagnasco, per incontrare i giovani, che da settimane
stanno preparando l’accoglienza dei loro coetanei, in occasione dell’Agorà.
Ma torniamo all’iniziativa “Pellegrini dell’acqua”: Marina Tomarro ha intervistato
il coordinatore del pellegrinaggio, Antonio La Grotteria:
R. –
Lo spirito dell’iniziativa è quello di coniugare spiritualità e ambiente in un unico
contenitore, che rappresenti un’occasione per i giovani sia di vivere un’esperienza
profondamente diversa da quella del quotidiano e, dall’altra parte, di poter portare
avanti quelli che sono i temi della salvaguardia del Creato, quindi, diventare dei
custodi del Creato. Questo può essere l’obiettivo. L’idea nasce da questo sogno di
mettersi sulla strada, incontrare le persone, portare un messaggio di pace e farlo
nel modo più semplice, quello della tradizione cristiana, che è la forma del pellegrinaggio.
D.
– Secondo lei, cosa spinge un giovane a partecipare a questo pellegrinaggio?
R.
– La voglia di un’esperienza di semplicità, il voler dare un segnale a chi ci circonda
che l’acqua, come risorsa, è davvero qualcosa di importante, l’impegnarsi anche personalmente
nel non sprecarla, nel salvaguardarla o nel dare agli altri quelle che sono piccole
informazioni, che ci consentono di sviluppare una grande attenzione. Sono questi i
motivi che spingono i giovani, come la voglia di avventura, di avvicinarsi ad altri
giovani che non conoscono e con loro condividere un momento forte di formazione e
impegno sul tema ambientale.
Ai nostri microfoni,
l’esperienza di uno dei partecipanti al pellegrinaggio, Nicola Migliorati:
R.
- Man mano che cammini ti accorgi del fascino di un’esperienza di questo tipo. E’
uno staccare la spina dal vivere quotidiano che abbiamo abitualmente nella nostra
società. Le giornate vengono scandite non più dall’orologio, ma con le ore di sole
buone per camminare e quelle in cui invece è meglio riposare. Le distanze vengono
misurate in ore di cammino. E’ proprio un modo di vivere completamente diverso. Ci
sono molti momenti per stare insieme. Il tempo si dilata e anche le conoscenze con
le persone che si incontrano lungo il tragitto sono molte.
D.
– Il vostro pellegrinaggio si concluderà il 1° settembre a Loreto. Quale messaggio
porterete ai vostri coetanei presenti all’Agorà dei giovani?
R.
– L’insegnamento che si apprenderà lungo questo cammino è quello di aiutare coloro
che parteciperanno a tornare a casa più consapevoli dell’importanza dell’acqua. Questa
lezione potrà poi essere trasmessa all’Agorà, dove ci sarà una fontana in cui verranno
proiettate delle immagini ad hoc e dei filmati preparati per questa occasione, per
sensibilizzare i ragazzi, che una volta tornati a casa potranno essere più consapevoli
del bene con cui hanno a che fare.