2007-08-19 13:33:41

Coniugare spiritualità e ambiente: si svolge, con questo spirito, l’iniziativa “Pellegrini dell’acqua”, percorso che si chiuderà a Loreto per l’Agorà dei giovani


Da Castelnuovo dell’Abate in Toscana fino a Loreto nelle Marche, passando attraverso l’Appennino umbro-marchigiano e toccando le città di Perugia, Assisi e Macerata. E’ il percorso di “Pellegrini dell’acqua”, che si svolge da ieri al 1 settembre, in coincidenza con la Seconda Giornata della Salvaguardia del Creato. L’iniziativa è promossa dalle ACLI, in collaborazione con l’Ufficio nazionale della Commissione Episcopale Italiana per i problemi sociali e il lavoro. E domani, intanto, a Loreto arriverà il presidente della CEI, l’arcivescovo Angelo Bagnasco, per incontrare i giovani, che da settimane stanno preparando l’accoglienza dei loro coetanei, in occasione dell’Agorà. Ma torniamo all’iniziativa “Pellegrini dell’acqua”: Marina Tomarro ha intervistato il coordinatore del pellegrinaggio, Antonio La Grotteria:RealAudioMP3


R. – Lo spirito dell’iniziativa è quello di coniugare spiritualità e ambiente in un unico contenitore, che rappresenti un’occasione per i giovani sia di vivere un’esperienza profondamente diversa da quella del quotidiano e, dall’altra parte, di poter portare avanti quelli che sono i temi della salvaguardia del Creato, quindi, diventare dei custodi del Creato. Questo può essere l’obiettivo. L’idea nasce da questo sogno di mettersi sulla strada, incontrare le persone, portare un messaggio di pace e farlo nel modo più semplice, quello della tradizione cristiana, che è la forma del pellegrinaggio.

 
D. – Secondo lei, cosa spinge un giovane a partecipare a questo pellegrinaggio?

 
R. – La voglia di un’esperienza di semplicità, il voler dare un segnale a chi ci circonda che l’acqua, come risorsa, è davvero qualcosa di importante, l’impegnarsi anche personalmente nel non sprecarla, nel salvaguardarla o nel dare agli altri quelle che sono piccole informazioni, che ci consentono di sviluppare una grande attenzione. Sono questi i motivi che spingono i giovani, come la voglia di avventura, di avvicinarsi ad altri giovani che non conoscono e con loro condividere un momento forte di formazione e impegno sul tema ambientale.

 
Ai nostri microfoni, l’esperienza di uno dei partecipanti al pellegrinaggio, Nicola Migliorati:

 
R. - Man mano che cammini ti accorgi del fascino di un’esperienza di questo tipo. E’ uno staccare la spina dal vivere quotidiano che abbiamo abitualmente nella nostra società. Le giornate vengono scandite non più dall’orologio, ma con le ore di sole buone per camminare e quelle in cui invece è meglio riposare. Le distanze vengono misurate in ore di cammino. E’ proprio un modo di vivere completamente diverso. Ci sono molti momenti per stare insieme. Il tempo si dilata e anche le conoscenze con le persone che si incontrano lungo il tragitto sono molte.

 
D. – Il vostro pellegrinaggio si concluderà il 1° settembre a Loreto. Quale messaggio porterete ai vostri coetanei presenti all’Agorà dei giovani?

 
R. – L’insegnamento che si apprenderà lungo questo cammino è quello di aiutare coloro che parteciperanno a tornare a casa più consapevoli dell’importanza dell’acqua. Questa lezione potrà poi essere trasmessa all’Agorà, dove ci sarà una fontana in cui verranno proiettate delle immagini ad hoc e dei filmati preparati per questa occasione, per sensibilizzare i ragazzi, che una volta tornati a casa potranno essere più consapevoli del bene con cui hanno a che fare.







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