2007-08-18 14:37:20

"La verità" al centro del Meeting di Rimini promosso da Comunione e Liberazione


C’è attesa per l’inizio, domani a Rimini, della 28.ma edizione del Meeting per l’Amicizia fra i Popoli promosso da Comunione e Liberazione. Per una settimana in vari incontri verranno analizzati temi e problemi della politica italiana ed internazionale, dell’economia, dell’impresa, della scienza, con il concorso di personalità e testimoni di diversi Paesi. La tradizionale iniziativa vedrà impegnati nell’organizzazione della complessa macchina della rassegna circa 4 mila volontari. Apertura domattina con la Santa Messa presieduta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Nel corso della celebrazione verrà letto il Messaggio che il Papa invia come ogni anno ai partecipanti. Il Meeting di Rimini si conferma dunque luogo di incontro e di dialogo. Quest’anno il tema è: “La verità è il destino per il quale siamo stati fatti”. Proprio sul tema di quest’anno la riflessione di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidarietà, al microfono di Luca Collodi.RealAudioMP3


R. – La ricerca della verità, l’incontro con la verità, è alla base della vita personale, sociale, scientifica, culturale. Vuol dire dare un presupposto importante alla vita della Chiesa, visto che nemici della Chiesa, italiana e in generale, oggi sono il relativismo, il nichilismo, per i quali non solo non c’è la verità cristiana, ma non c’è nessuna verità. E’ tutto opinabile, non c’è morale, non c’è antropologia, non c’è Dio né uomo. Quindi, parlare della verità, porla al centro di tutta la vita dell’uomo, vuol dire dare la base perché la presenza della Chiesa possa essere capita, ascoltata e seguita.

 
D. – In che modo il Meeting di Rimini guarda al Magistero della Chiesa?

 
R. – Guarda al Magistero della Chiesa, come sempre, in termini generali. Guarda al Magistero papale come punto di guida e di argine in questi momenti di confusione. E poi lo guarda anche in termini particolari, perché le battaglie per cui il Magistero ha sempre impegnato i laici sono state seguite particolarmente. Parlo dei diritti inalienabili, dei temi della vita, della famiglia, di una società giusta, di un’accoglienza e di una giustizia internazionale, per i quali noi ci sentiamo impegnati, cercando di eseguire quello che il Magistero indica continuamente.

 
D. – Nonostante il bene che i cristiani fanno, la Chiesa spesso, dai giornali, dalla televisione, ha un’immagine non buona, non bella. Perché?

 
R. – Oggi come oggi, sembra che l’uomo che vada di moda sia l’uomo che non sbaglia, l’uomo che non pecca, mentre ciascuno di noi è un peccatore. Per cui, se la gente dice “Voi siete peccatori. Voi cristiani siete peccatori” dice una verità, ma che innanzitutto noi diciamo. Secondo, è ipocrita se pensa che gli altri non sbaglino. Terzo, è ipocrita se non vede che quando il peccato e l’errore è guardato in faccia e diventa un modo per attaccarsi a chi, come nostro Signore, come la Chiesa, come una presenza cristiana, cerca di tirarti fuori, dà grandi risultati positivi. Questa seconda cosa non si dice. Sembra che la positività della Chiesa sia il non errore e sembra che la Chiesa sia vincolata agli errori dei singoli. Quindi, questo vuol dire una dimenticanza di cosa sia qualunque uomo e, secondo, il non guardare l’enorme bene che nasce anche da questo male, che nasce da questo peccato, che nasce da questo impegno con la realtà realista. Don Giussani ci diceva sempre che la coscienza di essere peccatori spinge ad abbracciare Cristo e a cercare il bene. Di questo non se ne parla quasi mai, perché non fa notizia o fa poco notizia. Sempre meglio gettare fango su quelli che fanno, perché fa più comodo.







All the contents on this site are copyrighted ©.