Amnesty International denuncia l’aumento del divario tra i ricchi e i poveri del mondo
Circa un terzo dell’umanità vive con meno di un dollaro al giorno. L’allarme povertà
nel mondo è stato al centro della 28.ma riunione del Consiglio internazionale di Amnesty
International, svoltasi nel fine settimana a Yautepec, a qualche decina di chilometri
da Città del Messico. Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato 400 persone provenienti
da 70 Paesi, è stata denunciata la crescita preoccupante del divario tra ricchi e
poveri. Se dieci anni fa, infatti, i benestanti erano 30 volte più ricchi degli indigenti,
oggi lo sono ben 130 volte. “Con le attuali regole del mondo globalizzato – ha commentato
Hernando de Soto, presidente peruviano dell’Istituto Libertad y Democrazia, intervenuto
alla riunione – i poveri non hanno alcuna possibilità di migliorare la loro condizione”.
“Altro che diminuire – ha dichiarato Jan Pronk, ex capo della missione ONU in Sudan
– la povertà è in aumento”. Sempre secondo Pronk, gli Obiettivi del millennio stabiliti
dalle Nazioni Unite per il 2015 non potranno essere raggiunti. Ma a conclusione dell’assemblea,
Amnesty ha espresso tre grandi speranze, indispensabili per colmare questo divario:
un rafforzamento e una riforma dell’ONU, il fiorire di una società civile globale
e l’abilità della gioventù attuale di identificarsi con un mondo senza confini. (V.F.)