2007-08-12 12:56:25

In attesa dell’arrivo del Papa in Austria, il prossimo 7 settembre, al via oggi un pellegrinaggio al Santuario di Mariazell. Con noi, il cardinale Christoph Schönborn


All’insegna del tema “Risveglio”, è iniziato oggi, in Austria, il grande pellegrinaggio dei giovani europei al Santuario di Mariazell, in preparazione della visita del Papa in terra austriaca - ad inizio settembre - e della GMG di Sydney del prossimo anno. L’iniziativa si concluderà il giorno dell’Assunta e, in tale occasione, il Santo Padre rivolgerà un saluto ai giovani pellegrini di Mariazell, in collegamento da Castel Gandolfo, durante la preghiera dell’Angelus. Ma come nasce l’idea di questo pellegrinaggio di giovani europei? Luis Badilla lo ha chiesto al cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna:RealAudioMP3


R. – Questo incontro dei giovani è un po’ il frutto del Katholikentag Mitteleuropeo del 2004, quando abbiamo avuto il primo grande incontro dei giovani di tutta l’Europa centrale e ci siamo detti – già allora – che per il Giubileo di Mariazell si sarebbe dovuto riprendere, rinnovare questo incontro. Con la prospettiva della visita del Santo Padre, questo pellegrinaggio ha assunto una maggiore importanza. Siamo molto contenti di trovare qui giovani provenienti da tutta l’Europa centrale.

 
D. – Questa testimonianza per il futuro dell’Europa cosa può rappresentare?

 
R. – Ci sono vari livelli e il primo certamente è quello di conoscerci, di ritrovarci insieme, di far ritrovare insieme giovani che parlano lingue diverse, anche se oggi parlano tutti inglese e quindi si capiscono parlando l’inglese. Dall’incontro può nascere e crescere l’amicizia tra di loro, un’amicizia che è, tra l’altro, così importante per il loro futuro e per il futuro dell’Europa. E’ così importante comprendere che non siamo nemici. Basti pensare che l’Ungheria e la Slovacchia hanno vissuto per molti anni grandi tensioni, così come l’Austria con la Repubblica Ceca od ancora ungheresi e croati. Tutti questi popoli, che hanno avuto una storia un po’ difficile tra di loro, ora si incontrano e grazie ai giovani si ritrovano insieme per un momento di preghiera e di riflessione. La testimonianza comune alla quale siamo inviatati e alla quale sono invitati i giovani è una testimonianza comune della fede. Questo è ancor di più motivo per vedere un segno di speranza in questo incontro.







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