2007-08-11 15:30:34

Elezioni in Sierra Leone: si vota per consolidare la pace


Dopo cinque anni dalla fine della guerra civile, si torna a votare in Sierra Leone per eleggere il presidente e rinnovare il parlamento. Gli elettori dovranno scegliere il futuro capo di Stato tra sette candidati e dovranno eleggere 112 dei 124 deputati del parlamento monocamerale. Sulla consultazione nel Paese africano, il servizio di Giulio Albanese:00:01:30:34


Il corretto e pacifico svolgimento della consultazione serve innanzitutto, e soprattutto, per testimoniare il grado di fedeltà dei partiti politici ai principi democratici ed infondere speranza ad una popolazione stremata da un decennio di guerra civile. Gli effetti di questa drammatica pagina di storia si protraggono ancora oggi sotto forma di estrema povertà, sfiducia verso le istituzioni e tensioni sociali. Il risultato del voto sarà probabilmente ancora a favore del Sierra Leone People’s Party, formazione politica del presidente uscente Ahmad Tejan Kabbah, che ha guidato la nazione verso la riconciliazione e che può vantare il sostegno della comunità internazionale. I problemi in Sierra Leone, sono comunque tanti, anzi troppi, a partire dall’analfabetismo e dalla disoccupazione, oltre il 60 per cento; basti pensare, poi, che il salario medio annuale pro capite è di soli 220 dollari. Ultima nota dolente, la questione femminile: sono passati quasi 50 anni da quando in questo Stato dell’Africa Occidentale fu concesso il voto alle donne; ma oggi, alcune di loro rischiano di non poter esercitare a pieno titolo il loro diritto, in gran parte perché la tradizione e la mancanza di un’educazione tra le donne, continuano a tenerle lontane dal processo politico. (Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese)








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