2007-08-08 14:47:04

Incentrata sul Motu Proprio "Summorum Pontificum" la settimana liturgico-pastorale di Camaldoli


“In nessun modo è lecito intendere” il recente Motu Proprio di Benedetto XVI “Summorum Pontificum” sulla “Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970” quale “fattore di conflitto e di divisione nella Chiesa”. E’ la convinzione che ispira i promotori della 42.ma settimana liturgico - pastorale del monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo, organizzata dalla Comunità monastica insieme con l’Istituto di liturgia pastorale dell’Abbazia di Santa Giustina. Secondo i liturgisti, il Motu Proprio dello scorso 2 luglio “sottolinea più volte l’esigenza di salvaguardare la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II”. I liturgisti affermano, poi, che la grande responsabilità di vescovi e parroci necessita di alcuni chiarimenti di natura pratica e pastorale. I liturgisti auspicano, quindi, “che la comunione ecclesiale sia capace di un discernimento accurato delle necessarie condizioni oggettive e soggettive stabilite o presupposte dalla nuova disciplina, per assicurare che il Motu Proprio divenga strumento di unità piuttosto che occasione di divisione e incomprensione”. I promotori della settimana liturgico - pastorale – sottolinea infine il quotidiano “Avvenire” – si impegnano ad elaborare, entro l’inizio di settembre, uno strumento che offra linee di lettura per la traduzione in pratica delle indicazioni generali contenute nel Motu Proprio. (A.L.)







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