2007-08-07 15:20:25

La Georgia denuncia un'incursione aerea russa


Sono sempre più difficili i rapporti, già molto tesi, tra Russia e Georgia: il ministero dell’Interno georgiano ha denunciato la violazione del proprio spazio aereo da parte di due aerei militari russi. Secondo le autorità georgiane, è stato anche lanciato un missile, che fortunatamente non ha provocato vittime. La Russia ha negato ogni suo coinvolgimento nella vicenda. Il nostro servizio:RealAudioMP3

 Il raid sarebbe avvenuto ieri sera nei pressi di un villaggio vicino alla regione separatista dell’Ossezia del Sud, provincia autonoma georgiana da anni in lotta per la secessione e il ricongiungimento all’Ossezia del Nord, appartenente invece alla Federazione russa. In un campo di granoturco sono stati rinvenuti resti di un missile. Il governo georgiano ha subito convocato l’ambasciatore russo in Georgia ma la Russia ha già negato ogni responsabilità. E’ stata avanzata anche un’altra ipotesi: secondo il presidente dell’Ossezia del Sud è stata l’aviazione georgiana ad aver sganciato il missile per screditare la Russia. Le relazioni tra Mosca e Tblisi sono tese da tempo: recentemente, il Cremlino ha accusato il governo georgiano di offrire protezione ai ribelli indipendentisti della Cecenia. Secondo la Georgia, ex Repubblica sovietica, sono invece le autorità russe ad appoggiare le operazioni di guerriglia dei separatisti dell’Ossezia del Sud. Un’altra recente causa di attrito tra i due Paesi è stato l’arresto, avvenuto lo scorso mese di ottobre, di 4 ufficiali russi accusati di spionaggio dal governo di Tblisi. In seguito a questa crisi, risolta dopo lunghe trattative, la Russia aveva anche deciso di sospendere temporaneamente i collegamenti stradali, ferroviari, aerei e marittimi con la Georgia. Molti di questi provvedimenti sono stati revocati ma le relazioni bilaterali tra i due Stati sono sempre più difficili e la presunta violazione dello spazio aereo georgiano costituisce un nuovo motivo di frizione.

Questa nuova crisi interessa solo Russia e Georgia o rischia di coinvolgere anche altre Repubbliche ex sovietiche? Stefano Leszczynski lo ha chiesto a Fulvio Scaglione, vice-direttore di “Famiglia Cristiana” ed esperto dell’area ex sovietica:RealAudioMP3


R. – Io credo che a questo punto faccia parte di un quadro molto più ampio: da un lato, c’è il quadro del Caucaso che è in perenne subbuglio, un subbuglio che il sentimento russo - se non proprio la politica ufficiale - considera in parte endemico, ma in parte anche provocato. Si vede dietro la mano soprattutto degli Stati Uniti per quanto riguarda la Georgia, dove peraltro ci sono in effetti centinaia di consiglieri militari americani. Per quanto riguarda altre iniziative come l’oleodotto che dall’Azerbaigian, facendo appunto tappa in Georgia, arriva fino in Turchia il quadro, invece, è più particolare per i rapporti tra Russia e Georgia. La Russia, si sa, anima da molti anni una fronda anche militare, anche separatista, nei confronti della Georgia, proprio perché ritiene che il Caucaso vada tenuto a bada anche con le maniere forti per evitare una disgregazione progressiva dell’influenza russa.

D. – Quanto è pericolosa la Georgia per il sistema strategico russo, considerato l’avvicinamento georgiano agli Stati Uniti, il desiderio di entrare nell’Unione Europea ...

R. – Non credo che la Georgia spaventi la Russia tanto per queste prospettive dell’ingresso nell’Unione Europea, nella NATO, che mi sembrano piuttosto aleatorie, ma piuttosto proprio per il suo ruolo strategico in una zona strategica per la Russia. L’atteggiamento della Russia nei confronti della Georgia è – fatte le debite proporzioni – lo stesso che la Russia ha avuto nei confronti della Cecenia: non sono permesse né infiltrazioni straniere né un eccessivo allontanamento dagli interessi strategici russi.

D. – E’ possibile che un “caso-Cecenia” si ripeta oggi, con una qualsiasi di queste repubbliche ex-sovietiche?

R. – No. Io credo che un caso Cecenia non si possa ripetere, anche perché il mondo è molto più allertato rispetto a situazioni di questo genere: la comunità internazionale è più attenta.







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