2007-08-05 14:04:16

Elezioni suppletive in Libano: si affrontano candidati pro e contro Damasco


Elezioni suppletive in Libano: si vota, tra imponenti misure di sicurezza, per scegliere due deputati chiamati a sostituire due parlamentari antisiriani rimasti uccisi in due attentati compiuti a giugno e a novembre. L’attuale coalizione di governo antisiriana ha più volte denunciato presunte responsabilità della Siria, che sostiene l’opposizione libanese, nei due attentati. Secondo diversi osservatori, l’odierna sfida tra candidati filosriani e antisiriani è determinante per il futuro assetto politico libanese. Il nostro servizio: RealAudioMP3

Per il seggio di Beirut sembra scontata la riconferma del candidato sunnita antisiriano. Per il seggio di Metn si prevede invece un confronto, dall’esito ancora incerto, tra due cristiani maroniti. A sfidarsi sono l’ex presidente libanese antisiriano Amin Gemayel, padre di uno dei due deputati uccisi, e Camille Khoury, candidato del Movimento patriottico guidato dal generale cristiano Michel Aoun, che invece sostiene il fronte filo siriano. Ma la posta in gioco è in realtà ben più alta di quella del seggio parlamentare: la consultazione è infatti un test cruciale in vista delle presidenziali di novembre. Per la carica di capo di Stato, che in Libano è riservata ai maroniti, si sfideranno infatti Aoun e Gemayel che rappresentano le due contrapposte posizioni della comunità cristiana libanese. Per il generale Aoun, che ha stretto recentemente una controversa alleanza con il partito sciita degli Hezbollah, la vittoria di un suo candidato nelle odierne elezioni suppletive sarebbe la dimostrazione che la sua popolarità è rimasta intatta. Per Gemayel la vittoria nel seggio di Metn bloccherebbe invece la strada alle ambizioni del generale. Il patriarca maronita, cardinale Nasrallah Sfeir, ha dichiarato nei giorni scorsi che avrebbe preferito non assistere ad un nuovo braccio di ferro tra le due principali forze politiche cristiane. Il patriarca ha anche lanciato un appello rivolto a tutte le parti a rispettare le tradizioni democratiche nel Paese. La preoccupazione, espressa dall’ONU, è che il partito degli Hezbollah, grazie a finanziamenti e forniture di armi da parte di Paesi vicini, stia preparando un golpe contro il governo filo occidentale di Fouad Siniora. Il rischio è che possa nascere in Libano un regime vicino a Siria e Iran alimentando nuove, gravi tensioni in tutta la regione.







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