A Melbourne, in Australia, i giovani riflettono sulle “trappole della New Age”
“L’esperienza di Dio e le trappole del New Age”: su questo tema, si è svolto oggi
a Melbourne, presso il Santuario della Divina Misericordia, un Incontro dei giovani
della città australiana, nell’ambito della preparazione alla GMG di Sydney 2008. Nel
giugno del 2004 – lo ricordiamo – si è tenuto in Vaticano un importante Incontro interdicasteriale,
per riflettere proprio sulle sfide che il complesso fenomeno pone alla Chiesa. Ma
cosa si intende per New Age? Roberta Moretti lo ha chiesto al prof. Giuseppe
Ferrari, segretario nazionale del GRIS, il Gruppo di Ricerca e Informazione sulle
Sette:
R. –
Il termine indica “nuova era” o “era dell’acquario” ed è l’era che dovrebbe sostituire
la bimillenaria, così dicono, “era dei pesci”, che sarebbe stata caratterizzata dal
Cristianesimo. E’ una religiosità vaga, dai contorni non ben definiti. L’aspetto problematico
vero della New Age è che considera Gesù Cristo uno dei tanti personaggi in cui si
incarna il Cristo universale e questo potrebbe, in qualche modo, coinvolgere alcuni
cristiani cattolici, ritenendola compatibile con l’insegnamento cristologico della
Chiesa cattolica oppure di altre Chiese cristiane.
D.
– Anche la visione della morte, della sofferenza di Cristo, com’è vista?
R.
– Mentre la sofferenza e la morte per il cristiano sono legate alla redenzione, nella
New Age vengono viste in modo negativo. L’uomo deve cercare di liberarsi dalla sofferenza.
C’è una tendenza agnostica nella New Age che vede il corpo come una specie di gabbia
che imprigiona lo spirito. Quindi, un uomo tranquillo in meditazione, in qualche modo,
può superare il legame corpo-spirito e liberarsi arrivando ad identificarsi con la
coscienza cosmica divina.
D. – Come mai si diffonde
oggi la New Age? Quale carenze si riscontrano anche tra i cristiani?
R.
– Si diffonde principalmente perché le persone hanno necessità di star bene anche
fisicamente e psicologicamente. Pertanto, il canale privilegiato per la diffusione
della New Age è quello dell’offerta di prodotti o tecniche di tipo terapeutico. La
carenza è sicuramente nella preparazione del cristiano alla conoscenza della propria
fede, delle verità che insegna la Chiesa cattolica. E una fede matura, vissuta in
modo consapevole, è quello che veramente può aiutare il cristiano nei rapporti con
le persone aderenti alla New Age.