2007-08-05 09:20:09

A Melbourne, in Australia, i giovani riflettono sulle “trappole della New Age”


“L’esperienza di Dio e le trappole del New Age”: su questo tema, si è svolto oggi a Melbourne, presso il Santuario della Divina Misericordia, un Incontro dei giovani della città australiana, nell’ambito della preparazione alla GMG di Sydney 2008. Nel giugno del 2004 – lo ricordiamo – si è tenuto in Vaticano un importante Incontro interdicasteriale, per riflettere proprio sulle sfide che il complesso fenomeno pone alla Chiesa. Ma cosa si intende per New Age? Roberta Moretti lo ha chiesto al prof. Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del GRIS, il Gruppo di Ricerca e Informazione sulle Sette:RealAudioMP3


R. – Il termine indica “nuova era” o “era dell’acquario” ed è l’era che dovrebbe sostituire la bimillenaria, così dicono, “era dei pesci”, che sarebbe stata caratterizzata dal Cristianesimo. E’ una religiosità vaga, dai contorni non ben definiti. L’aspetto problematico vero della New Age è che considera Gesù Cristo uno dei tanti personaggi in cui si incarna il Cristo universale e questo potrebbe, in qualche modo, coinvolgere alcuni cristiani cattolici, ritenendola compatibile con l’insegnamento cristologico della Chiesa cattolica oppure di altre Chiese cristiane.

 
D. – Anche la visione della morte, della sofferenza di Cristo, com’è vista?

 
R. – Mentre la sofferenza e la morte per il cristiano sono legate alla redenzione, nella New Age vengono viste in modo negativo. L’uomo deve cercare di liberarsi dalla sofferenza. C’è una tendenza agnostica nella New Age che vede il corpo come una specie di gabbia che imprigiona lo spirito. Quindi, un uomo tranquillo in meditazione, in qualche modo, può superare il legame corpo-spirito e liberarsi arrivando ad identificarsi con la coscienza cosmica divina.

 
D. – Come mai si diffonde oggi la New Age? Quale carenze si riscontrano anche tra i cristiani?

 
R. – Si diffonde principalmente perché le persone hanno necessità di star bene anche fisicamente e psicologicamente. Pertanto, il canale privilegiato per la diffusione della New Age è quello dell’offerta di prodotti o tecniche di tipo terapeutico. La carenza è sicuramente nella preparazione del cristiano alla conoscenza della propria fede, delle verità che insegna la Chiesa cattolica. E una fede matura, vissuta in modo consapevole, è quello che veramente può aiutare il cristiano nei rapporti con le persone aderenti alla New Age.







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