2007-08-04 14:35:35

La tragedia ferroviaria in Congo: aiuti insufficienti per centinaia di feriti


Una tragedia annunciata quella del deragliamento di un treno avvenuto mercoledì notte nei pressi di Benaleka, vicino Kananga, nella regione del Kasai della Repubblica Democratica del Congo. La rete ferroviaria risale infatti al periodo coloniale belga e da 100 anni non ha subito costanti interventi di manutenzione. Almeno 100 morti e decine di feriti, ma il bilancio è, purtroppo, ancora provvisorio. Sulla situazione Paolo Ondarza ha raggiunto telefonicamente a Kananga padre Lambert Museka, rettore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose nell’arcidiocesi:RealAudioMP3


R. - Ci sono e ci sarebbero centinaia di morti, anche feriti gravi. E’ difficile essere più precisi perché sembra che ci siano ancora dei feriti sotto le vetture. Gli aiuti non sono ancora arrivati a sufficienza, l’ospedale statale non ha medicinali per aiutare convenientemente gli ammalati e i feriti. Una sorella da noi ha perso una sua ragazza di 11 anni, lei stessa ha un braccio rotto e io sto cercando di trovare una macchina per andare a riprenderla.

 
D. - Si tratta di una linea ferroviaria che risale addirittura a 100 anni fa, non ha avuto interventi di manutenzione negli anni…

 
R. - Viviamo degli incidenti simili quasi ogni settimana, questo è il problema maggiore che rischia di continuare a provocare morti fra la popolazione che però è obbligata a prendere quel mezzo.

 
D. - Chi sono i passeggeri che giornalmente prendono questo treno?

 
R. - Sono soprattutto dei piccoli commercianti che vanno per comprare i prodotti dei campi, perchè altrimenti è difficile nutrire una città come Kananga, che ha quasi un milione di abitanti.

 
D. - Padre Museka, lei sottolineava il ritardo con cui gli aiuti stanno arrivando…

 
R. - Non c’è l’aeroporto, non so con quali mezzi possano arrivare lì. Non ci sono abbastanza macchine e la strada è molto rovinata.

 
D. - Qual è l’appello che in queste ore si leva da parte della popolazione?

 
R. - Un appello drammatico ma talmente silenzioso che bisogna avere un orecchio e un cuore molto attento per sentirlo: piangono, gridano, quasi nel deserto.







All the contents on this site are copyrighted ©.