2007-08-02 14:28:30

Continuate ad offrire il vostro servizio inestimabile ai giovani di oggi: così, il Papa in un messaggio al Jamboree, il raduno mondiale degli scout, in Gran Bretagna


Gli scout di tutto il mondo continuino ad impegnarsi per il bene dei giovani: è l’esortazione di Benedetto XVI, in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato ai partecipanti al Jamboree il grande raduno mondiale per il centenario del movimento scoutista, in corso a Chelmsford, in Gran Bretagna. L’evento, iniziato il 27 luglio e chi si protrarrà fino all’8 agosto, raccoglie 40 mila giovani provenienti da ogni angolo del mondo per festeggiare i 100 anni dal primo campo scout, tenutosi il primo agosto del 1907 nell’isola britannica di Brownsea. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


“In un tempo in cui molti giovani sono confusi e disorientati”, avverte il Papa, gli scout “sono chiamati a continuare ad offrire il loro servizio inestimabile”. Un’opera, si legge nel telegramma, che ha permesso “a milioni di ragazzi di diventare adulti liberi, generosi e responsabili, facendo buon uso dei talenti donati loro da Dio e mettendoli al servizio dei propri fratelli”. Benedetto XVI ringrazia il Signore per i grandi benefici che il movimento scoutista ha assicurato ad innumerevoli giovani. Il Pontefice riconosce il contributo che il movimento fondato da Robert Baden-Powell ha dato in diversi ambiti, da quello fisico a quello intellettuale, ancora dal sociale allo spirituale. Il messaggio del Papa è stato letto al termine di una grande Messa all’Hylands Park di Chelmsford, dove si tiene il Jamboree. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Cormac Murphy-O’Connor che ha ringraziato gli scout per il loro impegno nel creare un mondo migliore. “La Chiesa – ha detto il porporato – ha bisogno della vostra generosità, della vostra fede e del vostro amore per il futuro”.

 
La grande famiglia dello scoutismo è dunque in festa in questi giorni, e non solo al Jamboree. Dal 4 all’11 agosto, infatti, sui Monti Tatra in Polonia, si terrà l’Euromoot 2007, grande raduno delle guide e scout cristiani d’Europa. Alcuni delegati dei 5000 giovani che prenderanno parte all’iniziativa sono stati salutati ieri da Benedetto XVI a margine dell’udienza generale. Tra loro anche Angela Vanini, vicepresidente dell’associazione italiana Guide e Scout d’Europa cattolici, che intervistata da Alessandro Gisotti si sofferma sulla particolare attenzione che i Papi hanno sempre riservato al mondo degli scout:RealAudioMP3


R. – Io ero presente ieri mattina all’udienza del Papa e devo dire che è sempre commovente partecipare a questi incontri. Tutti i Papi hanno avuto molto a cuore il movimento scout e hanno dato poi anche degli incoraggiamenti alla nostra associazione, in maniera specifica. Già Paolo VI, nel ’75, e poi Giovanni Paolo II, nel ’94, quando ci radunò per un nostro incontro internazionale e ci rivolse delle parole di incoraggiamento per continuare nell’ambito della fraternità scout con la nostra specifica pedagogia. E questo per noi è molto importante. Anche ieri mattina ci siamo sentiti veramente incoraggiati. Siamo andati da lui anche per chiedere la benedizione per questo nostro incontro internazionale, che partirà da domani, e siamo tornati carichi anche di questo. Vogliamo celebrare il centenario dello scoutismo dandogli un tocco nostro, cioè la nostra fedeltà non solo ai principi di Baden-Powell sullo scoutismo, ma soprattutto agli insegnamenti della Chiesa.

 
D. – A cento anni dal primo campo scout, cosa resta oggi dello spirito originario dell’idea di Baden-Powell?

 
R. – Una delle caratteristiche della nostra associazione è quella di rimanere fedeli al metodo di Baden-Poweil. Per questo noi utilizziamo proprio il metodo che lui ha pensato, perchè lo riteniamo valido al di là di ogni tempo e al di fuori di ogni società. In più lo arricchiamo di tutti quelli che sono i valori della fede cattolica, della fede cristiana. E, quindi, viene aumentato il suo valore educativo.

 
D. - Siete in partenza per i monti Tatra, per la Polonia. Cosa vi aspettate dall’Euromoot del centenario?

 
R. – Dall’Euromoot ci aspettiamo di allargare questo nostro modo di vedere la vita, di formare i ragazzi. Non facciamo solo discorsi sulla pace, sulla solidarietà, viviamo concretamente questi valori. Ragazzi di Paesi diversi, ragazzi certamente di un’età che non è facile - lo vediamo oggi nella nostra società - che vanno dai 16 ai 21 anni, sono capaci di vivere la stessa esperienza, gli stessi valori. Sarà veramente una cosa bellissima, così come sono stati bellissimi tutti gli incontri internazionali che in 30 anni si sono svolti nella nostra federazione.







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