2007-08-01 16:18:19

Il Sudan accetta la risoluzione dell'ONU che prevede l'invio di 26 mila uomini nel Darfur


Svolta in Sudan. Khartoum ha accettato la risoluzione 1769 con la quale il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, riunito sotto la presidenza della Cina, ha autorizzato ieri l’invio di un contingente di 26.000 uomini in Darfur entro ottobre. Si tratta della missione più imponente per l’Onu, nel nuovo dispiegamento verranno assorbiti anche i 7mila soldati dell’Unione Africana, già presenti nella regione. Il servizio di Giulio Albanese:00:01:36:86

Accogliendo le pressioni del primo ministro britannico, Gordon Brown, il quale aveva lanciato dal Palazzo di Vetro un accorato appello per un’alleanza internazionale contro la povertà, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha dunque approvato all’unanimità una risoluzione per l’invio di una forza internazionale di pace nel Darfur, la regione occidentale del Sudan in preda ad una sanguinosa guerra civile. Si tratta di una forza ibrida, composta da Caschi Blu dell’ONU e militari dell’Unione Africana, in tutto circa 26 mila uomini. Prendendo la parola subito dopo il voto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha parlato di un’operazione storica e senza precedenti che invierà un segnale chiaro al mondo per aiutare le popolazioni del Darfur duramente provate da un conflitto, che dal 2003 ha causato oltre 200 mila morti e 2 milioni e mezzo di profughi. Gli Stati Uniti sono, comunque, tornati a minacciare sanzioni unilaterali e multilaterali contro il governo di Karthoum, in caso di mancato rispetto della risoluzione dell’ONU. La miccia, dunque, va disinnescata, assicurando la sicurezza dei civili, ma anche attraverso una composizione negoziale del conflitto, prima che il Darfur soccomba tra lotte di potere interne ed interessi internazionali legati in primis, al petrolio.







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