2007-07-22 14:45:54

La Turchia sceglie il nuovo parlamento, oltre 40 milioni al voto


Urne aperte stamani in Turchia per le elezioni politiche generali per il rinnovo del parlamento di Ankara. In questa tornata elettorale - che vede favorito il partito islamico del premier Erdogan - sono il lizza 14 partiti. I seggi rimarranno aperti solo oggi, fino alle ore 17 locali, per circa 42,5 milioni di aventi diritto al voto. Per un'analisi sull’importanza di queste elezioni, Giancarlo La Vella ha intervistato l'inviato del Corriere della Sera, Antonio Ferrari: RealAudioMP3


R. - Molti temi sono stati accuratamente evitati, per esempio quello della futura adesione della Turchia all’Unione Europea. Non ne parla nessuno: né il partito di maggioranza assoluta uscente, cioè il Partito islamico moderato della giustizia e dello sviluppo, né l’opposizione. Si parla, più che altro, di questioni interne. Io credo che il tema fondamentale sia proprio l’identità laica del Paese. Ora, siamo davanti ad una situazione quasi paradossale. C’è la sensazione che, forse, ci sarebbero più garanzie con il partito di Erdogan, che non con il cosiddetto Stato profondo, rappresentato dagli altri partiti. Direi, allora, che la grande domanda di queste elezioni, cioè quello che poi il voto esprimerà, sia proprio questa e che tutto si giochi attorno a questo punto.

 
D. - Un’eventuale vittoria del partito di Erdogan allontanerebbe la Turchia dall’Europa?

 
R. - Può essere così, ma può essere anche vero il contrario perché, per esempio, l’Europa chiede di limitare il peso e l’influenza dei militari, cosa che il partito di Erdogan vuole. L’Europa, però, chiede anche un contenimento della componente estremista del blocco islamico. Anche qui, siamo davanti ad una palese contraddizione, visto che il più europeista era proprio considerato Erdogan con il suo partito. Il fatto, però, che non abbia fatto cenno all’Europa fa pensare appunto che forse dai turchi, in questo momento, il cammino verso l’adesione non venga vissuto come una forte priorità. C’è un nuovo fenomeno che forse l’Europa dovrebbe tenere in qualche considerazione ed è la possibile affermazione di numerosi indipendenti. Ci saranno molti indipendenti curdi che - funzionando la logica del clan dell’appartenenza - riusciranno ad entrare in parlamento. Potrebbero creare un gruppo parlamentare e questi, nel caso in cui il partito di Erdogan non ce la facesse ad avere la maggioranza assoluta o, comunque, si trovasse davanti a degli ostacoli, potrebbero in qualche modo funzionare da appoggio nei confronti del futuro partito di maggioranza.
 







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