Illuminate il mondo con la verità di Cristo: l'esortazione di Benedetto XVI ai giovani,
nel Messaggio per la XXIII GMG di Sydney
Lo Spirito Santo e la missione sono il "filo conduttore" della preparazione alla Giornata
mondiale della Gioventù, che si svolgerà nel 2008 nella metropoli australiana di Sydney
sul tema "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni".
Sui temi principali che stanno segnando le tappe d'avvicinamento al grande evento
giovanile si sofferma Benedetto XVI nel Messaggio per la XXIII GMG. Il Papa lo ha
firmato nella giornata di ieri ed oggi è stato diffuso in lingua italiana, mentre
nei prossimi giorni verranno fornite traduzioni in altre lingue. Sui contenuti del
Messaggio, il servizio di Alessandro Gisotti:
(Inno
GMG Sydney 2008) “Siate pronti a porre in gioco la vostra vita
per illuminare il mondo con la verità di Cristo”: è l’esortazione di Benedetto XVI
a tutti i giovani, chiamati a “rispondere con amore all'odio e al disprezzo della
vita, per proclamare la speranza di Cristo risorto in ogni angolo della terra”. Un
messaggio lungo e articolato, quello che il Papa indirizza ai giovani ad un anno esatto
dalla GMG di Sydney. Evento, spiega, in cui si potrà “sperimentare appieno la potenza
dello Spirito Santo” ed “invocare una nuova Pentecoste sul mondo”. Di qui, l’appello
del Papa a partecipare numerosi, per essere “segno di speranza e sostegno prezioso
per le comunità della Chiesa in Australia”, chiamata a riscoprire le proprie radici
cristiane. Il Santo Padre ha parole di incoraggiamento, accompagnate da profonde riflessioni,
in particolare sullo Spirito Santo, tema della Giornata, “grande Protagonista della
storia della Salvezza”.
E’ lo Spirito Santo, “respiro
vitale” della vita cristiana - scrive il Papa - che ci aiuta a maturare una comprensione
di Gesù “sempre più approfondita e gioiosa e, contemporaneamente, di realizzare un’efficace
attuazione del Vangelo all’alba del Terzo Millennio”. Con il Messaggio, Benedetto
XVI offre, dunque, alla gioventù un “tracciato di meditazione” sul quale “verificare
la qualità” della propria fede nello Spirito Santo. E rassicura i giovani, sottolineando
che la Chiesa, “anzi l’umanità stessa”, “attende molto” da loro perché portatori del
dono supremo del Padre, lo Spirito di Gesù. Benedetto XVI sottolinea che “l'attento
ascolto della Parola di Dio a riguardo del mistero e dell'opera dello Spirito Santo
ci apre a conoscenze grandi e stimolanti”. La Pentecoste, ribadisce, è il “punto di
partenza della missione della Chiesa”. E’ proprio grazie allo Spirito Santo, rileva,
che gli Apostoli, da pescatori intimoriti, diventano araldi coraggiosi del Vangelo,
stupendo anche i propri nemici.
Si sofferma così
sullo Spirito Santo “anima della Chiesa e principio di comunione” ed esorta a tornare
al Cenacolo dove i discepoli restarono assieme, pregando con Maria, in attesa dello
Spirito promesso. E’ questa, avverte, l’icona della Chiesa nascente alla quale ogni
comunità cristiana “deve costantemente ispirarsi”. E ribadisce che l’efficacia della
missione presuppone che le comunità siano unite, “abbiano cioè un cuore solo e un’anima
sola”. Noi, si legge nel Messaggio, “siamo i frutti di questa missione della Chiesa
per opera dello Spirito Santo”. Ed invita la gioventù che si riunirà a Sydney a non
dimenticarlo mai, “perché lo Spirito del Signore si ricorda sempre di ciascuno” e
vuole, specie attraverso i giovani, “suscitare nel mondo il vento e il fuoco di una
nuova Pentecoste”. Lo Spirito Santo, spiega ancora, è Maestro Interiore da accogliere
come “guida delle nostre anime”, che ci introduce nel Mistero trinitario. E’ lo Spirito
a spingerci verso gli altri, a renderci missionari della carità di Dio. E ancora,
evidenza che anche oggi lo Spirito Santo continua ad agire con potenza nella Chiesa.
Ma, avverte, “i suoi frutti sono abbondanti nella misura in cui siamo disposti ad
aprirci alla sua forza rinnovatrice”. Per questo, è il suo richiamo, è importante
che ciascuno di noi lo conosca ed entri in rapporto con Lui, specie in un tempo in
cui, per non pochi cristiani, lo Spirito “continua ad essere il grande sconosciuto”.
Come - si chiede dunque il Papa - possiamo lasciarci
rinnovare dallo Spirito Santo? La risposta, scrive, è nei Sacramenti, perché la fede
“nasce e si irrobustisce in noi” proprio grazie ai Sacramenti, soprattutto quelli
della iniziazione cristiana, il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia. Il Santo
Padre non manca di rilevare che la verità su questi Sacramenti è trascurata nella
vita di fede di non pochi cristiani. E si rammarica che molti giovani, dopo la Confermazione,
si allontanino dalla vita di fede. E’ allora urgente riscoprire il valore del Battesimo
e della Confermazione per la nostra crescita spirituale. E, ancora una volta, ricorda
che ogni battezzato, “lasciandosi guidare dallo Spirito”, “può apportare il proprio
contributo all’edificazione della Chiesa”. Il Pontefice rivolge così il pensiero all’Eucaristia,
“fonte e culmine della vita ecclesiale”. L’Eucaristia, scrive il Papa ai giovani,
è “una Pentecoste perpetua, poiché ogni volta che celebriamo la Santa Messa riceviamo
lo Spirito Santo che ci unisce più profondamente a Cristo e in Lui ci trasforma”.
E li rassicura che laddove non arriveranno con le proprie forze, è lo Spirito Santo
che li colmerà della sua forza, rendendoli “testimoni pieni dell’ardore missionario
del Cristo Risorto”. Proprio alla necessità della missione, Benedetto XVI dedica l’ultima
parte del suo Messaggio. Di fronte ai tanti problemi che devono affrontare, afferma,
i giovani confidino sempre in Gesù, il solo che “può colmare le aspirazioni più intime
del cuore dell’uomo”. E aggiunge: “Chi si lascia guidare dallo Spirito comprende che
mettersi al servizio del Vangelo non è un'opzione facoltativa, perché avverte quanto
sia urgente trasmettere anche agli altri questa Buona Novella”.
Qualcuno,
prosegue il Papa, “pensa che presentare il tesoro prezioso della fede alle persone
che non la condividono significhi essere intolleranti verso di loro”. Ma, sottolinea
Benedetto XVI, “non è così, perché proporre Cristo non significa imporlo”. Come Duemila
anni fa, è la sua esortazione, “anche oggi occorrono discepoli di Cristo che non risparmino
tempo ed energie per servire il Vangelo”. All’insegna della speranza, la conclusione
del Messaggio. “Occorrono giovani - è la consegna del Papa - che lascino ardere dentro
di sé l'amore di Dio e rispondano generosamente al suo appello pressante, come hanno
fatto tanti giovani beati e santi del passato e anche di tempi a noi vicini”. Anche
oggi, è la rassicurazione di Papa Benedetto, lo Spirito di Gesù “invita voi giovani
ad essere portatori della bella notizia di Gesù ai vostri coetanei”.