2007-07-21 14:36:48

Illuminate il mondo con la verità di Cristo: l'esortazione di Benedetto XVI ai giovani, nel Messaggio per la XXIII GMG di Sydney


Lo Spirito Santo e la missione sono il "filo conduttore" della preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù, che si svolgerà nel 2008 nella metropoli australiana di Sydney sul tema "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni". Sui temi principali che stanno segnando le tappe d'avvicinamento al grande evento giovanile si sofferma Benedetto XVI nel Messaggio per la XXIII GMG. Il Papa lo ha firmato nella giornata di ieri ed oggi è stato diffuso in lingua italiana, mentre nei prossimi giorni verranno fornite traduzioni in altre lingue. Sui contenuti del Messaggio, il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

 
(Inno GMG Sydney 2008)

“Siate pronti a porre in gioco la vostra vita per illuminare il mondo con la verità di Cristo”: è l’esortazione di Benedetto XVI a tutti i giovani, chiamati a “rispondere con amore all'odio e al disprezzo della vita, per proclamare la speranza di Cristo risorto in ogni angolo della terra”. Un messaggio lungo e articolato, quello che il Papa indirizza ai giovani ad un anno esatto dalla GMG di Sydney. Evento, spiega, in cui si potrà “sperimentare appieno la potenza dello Spirito Santo” ed “invocare una nuova Pentecoste sul mondo”. Di qui, l’appello del Papa a partecipare numerosi, per essere “segno di speranza e sostegno prezioso per le comunità della Chiesa in Australia”, chiamata a riscoprire le proprie radici cristiane. Il Santo Padre ha parole di incoraggiamento, accompagnate da profonde riflessioni, in particolare sullo Spirito Santo, tema della Giornata, “grande Protagonista della storia della Salvezza”.

 
E’ lo Spirito Santo, “respiro vitale” della vita cristiana - scrive il Papa - che ci aiuta a maturare una comprensione di Gesù “sempre più approfondita e gioiosa e, contemporaneamente, di realizzare un’efficace attuazione del Vangelo all’alba del Terzo Millennio”. Con il Messaggio, Benedetto XVI offre, dunque, alla gioventù un “tracciato di meditazione” sul quale “verificare la qualità” della propria fede nello Spirito Santo. E rassicura i giovani, sottolineando che la Chiesa, “anzi l’umanità stessa”, “attende molto” da loro perché portatori del dono supremo del Padre, lo Spirito di Gesù. Benedetto XVI sottolinea che “l'attento ascolto della Parola di Dio a riguardo del mistero e dell'opera dello Spirito Santo ci apre a conoscenze grandi e stimolanti”. La Pentecoste, ribadisce, è il “punto di partenza della missione della Chiesa”. E’ proprio grazie allo Spirito Santo, rileva, che gli Apostoli, da pescatori intimoriti, diventano araldi coraggiosi del Vangelo, stupendo anche i propri nemici.

 
Si sofferma così sullo Spirito Santo “anima della Chiesa e principio di comunione” ed esorta a tornare al Cenacolo dove i discepoli restarono assieme, pregando con Maria, in attesa dello Spirito promesso. E’ questa, avverte, l’icona della Chiesa nascente alla quale ogni comunità cristiana “deve costantemente ispirarsi”. E ribadisce che l’efficacia della missione presuppone che le comunità siano unite, “abbiano cioè un cuore solo e un’anima sola”. Noi, si legge nel Messaggio, “siamo i frutti di questa missione della Chiesa per opera dello Spirito Santo”. Ed invita la gioventù che si riunirà a Sydney a non dimenticarlo mai, “perché lo Spirito del Signore si ricorda sempre di ciascuno” e vuole, specie attraverso i giovani, “suscitare nel mondo il vento e il fuoco di una nuova Pentecoste”. Lo Spirito Santo, spiega ancora, è Maestro Interiore da accogliere come “guida delle nostre anime”, che ci introduce nel Mistero trinitario. E’ lo Spirito a spingerci verso gli altri, a renderci missionari della carità di Dio. E ancora, evidenza che anche oggi lo Spirito Santo continua ad agire con potenza nella Chiesa. Ma, avverte, “i suoi frutti sono abbondanti nella misura in cui siamo disposti ad aprirci alla sua forza rinnovatrice”. Per questo, è il suo richiamo, è importante che ciascuno di noi lo conosca ed entri in rapporto con Lui, specie in un tempo in cui, per non pochi cristiani, lo Spirito “continua ad essere il grande sconosciuto”.

 
Come - si chiede dunque il Papa - possiamo lasciarci rinnovare dallo Spirito Santo? La risposta, scrive, è nei Sacramenti, perché la fede “nasce e si irrobustisce in noi” proprio grazie ai Sacramenti, soprattutto quelli della iniziazione cristiana, il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia. Il Santo Padre non manca di rilevare che la verità su questi Sacramenti è trascurata nella vita di fede di non pochi cristiani. E si rammarica che molti giovani, dopo la Confermazione, si allontanino dalla vita di fede. E’ allora urgente riscoprire il valore del Battesimo e della Confermazione per la nostra crescita spirituale. E, ancora una volta, ricorda che ogni battezzato, “lasciandosi guidare dallo Spirito”, “può apportare il proprio contributo all’edificazione della Chiesa”. Il Pontefice rivolge così il pensiero all’Eucaristia, “fonte e culmine della vita ecclesiale”. L’Eucaristia, scrive il Papa ai giovani, è “una Pentecoste perpetua, poiché ogni volta che celebriamo la Santa Messa riceviamo lo Spirito Santo che ci unisce più profondamente a Cristo e in Lui ci trasforma”. E li rassicura che laddove non arriveranno con le proprie forze, è lo Spirito Santo che li colmerà della sua forza, rendendoli “testimoni pieni dell’ardore missionario del Cristo Risorto”. Proprio alla necessità della missione, Benedetto XVI dedica l’ultima parte del suo Messaggio. Di fronte ai tanti problemi che devono affrontare, afferma, i giovani confidino sempre in Gesù, il solo che “può colmare le aspirazioni più intime del cuore dell’uomo”. E aggiunge: “Chi si lascia guidare dallo Spirito comprende che mettersi al servizio del Vangelo non è un'opzione facoltativa, perché avverte quanto sia urgente trasmettere anche agli altri questa Buona Novella”.

 
Qualcuno, prosegue il Papa, “pensa che presentare il tesoro prezioso della fede alle persone che non la condividono significhi essere intolleranti verso di loro”. Ma, sottolinea Benedetto XVI, “non è così, perché proporre Cristo non significa imporlo”. Come Duemila anni fa, è la sua esortazione, “anche oggi occorrono discepoli di Cristo che non risparmino tempo ed energie per servire il Vangelo”. All’insegna della speranza, la conclusione del Messaggio. “Occorrono giovani - è la consegna del Papa - che lascino ardere dentro di sé l'amore di Dio e rispondano generosamente al suo appello pressante, come hanno fatto tanti giovani beati e santi del passato e anche di tempi a noi vicini”. Anche oggi, è la rassicurazione di Papa Benedetto, lo Spirito di Gesù “invita voi giovani ad essere portatori della bella notizia di Gesù ai vostri coetanei”.







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